Jihadismo, conoscere per contrastare: le chiavi interpretative, le ideologie, le dottrine, le strategie, i pensatori
Jihadismo, conoscere per contrastare: le chiavi interpretative, le ideologie, le dottrine, le strategie, i pensatori

Con questo articolo, e con altri due che seguiranno, Giuseppa Santomartino, analista e storico del mondo islamico, anche grazie al suo passato di generale delle forze armate, ci fornirà, in pillole, una sintetica presentazione dei principali contenuti del volume «Conoscere e contrastare il jihadismo. Le chiavi interpretative, le ideologie, le dottrine, le strategie, i pensatori» . Panda Ed, di cui già Remocontro aveva parlato. Ma i segnali del jihadismo terrorista risorgente che si nasconde dietro l’incendio Covid, consiglia di tornare a rifletterci sopra.

«Global Jihadism»

Il Global Jihadism è un fenomeno con cui, secondo varie autorevoli fonti, dovremo confrontarci ancora “per decenni” e con espressioni e profili di minaccia che potrebbero anche andare al di là delle manifestazioni di natura terrorista cui siamo purtroppo già abituati.
Questa semplice ma drammatica considerazione è stata la principale “spinta” a pubblicare questo volume che non vuole essere un ennesimo testo sul terrorismo di matrice islamica, ma proporsi quale strumento di conoscenza su quella che è la principale risorsa ed il vero ‘motore primo’ del Jihadismo: l’ ideologia e le conseguenti visioni strategiche.
Con una metafora medica: non ragionare sui sintomi per quanto gravi (atti di terrorismo, Foreign Fighters, proclami di incitamento alla violenza etc), ma sulla patologia che genera tali sintomi.

Al-Qa’ida, l’Islamic State-ex ISIS, Boko Haram eccetera

Sull’ importanza dell’ ideologia nell’ understanding e nel contrasto al Jihadismo (incluse le derive terroristiche e le organizzazioni che ha espresso negli anni quali al-Qa’ida, l’Islamic State-ex ISIS, Boko Haram etc.) si era già espresso il più autorevole forum mai costituito in materia: la Commissione USA sull’ 11 settembre che nel suo Report, pubblicato nel 2004, diceva chiaramente
«Il nemico non è semplicemente il terrorismo….il nemico non è l’ Islam…ma una perversione dell’Islam ….per includere il movimento ideologico radicale… La nostra strategia deve svilupparsi su due obiettivi: sconfiggere al-Qa’ida e prevalere sull’ideologia…»
Veniva quindi raccomandata una strategia che fosse “more than a war on terrorism”. E’ purtroppo di tutta evidenza che le conclusioni di questo Report forse non sono state mai pienamente “metabolizzate” se, come si è visto in quasi venti anni, la strategia adottata è stata poi prioritariamente di natura militare (War On Terrorism) e decisamente poco orientata sulla componente ideologica.
E’ poi altrettanto evidente che per contrastare qualcosa (l’ideologia) occorre innanzitutto conoscerla. Per ritornare alla metafora medica: non si può curare una patologia che non si conosca a fondo.

Un approccio propedeutico alla materia:

  • Da un sintetico quadro storico delle evoluzioni del Jihadismo si evince che il fenomeno è tutt’altro che debellato ed è anzi in espansione specie nell’Africa sub-sahariana; e ciò al d i là della triste contabilità dei morti ed attentati ( contabilità che comunque a livello mondiale registra ancora oltre 2000 attentati nel 2020),
  • I concetti più comunemente utilizzati nelle analisi del fenomeno ma di cui spesso si ha un’ interpretazione alquanto confusa: concetto di Jihad, che esiste da secoli e rimane un concetto prioritario di sforzo spirituale ( Grande Jihad), con una valenza minoritaria militare (Piccolo Jihad) ma in chiave difensiva, concetto che purtroppo negli ultimi decenni ha subito forti devianze interpretative in chiave offensiva e terroristica; concetto di Stato Islamico, che è nozione relativamente recente nelle concezioni dell’Islam politico con una definizione dottrinale e istituzionale tutt’altro che chiara seppure fondata sui concetti di hakimiyya ( governo di Dio) e quindi di piena implementazione della Shari’a (Legge divina); tawhid (unicità di Dio), uno dei concetti meno capiti in Occidente, che nell’Islam radicale assume connotazione che trascende l’aspetto puramente teologico- monoteista per abbracciare valenze sociali, giuridiche e politiche in una pericolosa visione olistica e radicale,
  • Una panoramica dello scenario geopolitico del Mondo Islamico evidenziandone le importantissime valenze geostrategiche e geoeconomiche.

Nello scenario geopolitico del Mondo Islamico:

  • Rilevanti gli aspetti demografici, fra cui le previsioni di crescita per i prossimi decenni (70 % dei musulmani contro 32 % della media mondiale. Ciò porterà l’Islam a diventare la prima religione a livello mondiale con ben oltre i 2 miliardi di persone in pochi decenni) e gli enormi differenziali dell’ età media (15 anni nell’Africa sub-sahariana contro gli oltre 40 dell’Europa Occidentale e Giappone),
  • Islam preponderante concentrato nei paesi già maggiormente colpiti da conflitti, crisi umanitarie e terrorismo (Afghanistan, Siria, Iraq, Yemen, Somalia ed i sei paesi del Sahel) dei peggiori livelli nei principali indicatori di rilevanza geopolitica ( Global Terrorism Index, Democracy index, Corruption Index , disponibilità di risorse idriche etc).
    Evidente quindi che in tali aree come le criticità geopolitiche siano state sfruttate dal Jihadismo, insieme al potere identitario e mobilitante dell’ideologia, per espandersi, consolidarsi e proporsi sempre più quale un vero e proprio pseudo-Stato.

Tappe successive dell’analisi

  • Un escursus storico del pensiero islamico radicale dal medioevo alla prima metà del secolo scorso,
  • un’ analisi delle biografie, le opere ed il pensiero dei principali ideologi e strategists dell’ Islam radicale contemporaneo, fra cui l’egiziano Sayyid Qutb (considerato il maitre-a-penser del pensiero islamico radicale contemporaneo) e Abdullah ‘Azzam (considerato il vero ideologo di al-Qa’ida),
  • un’analisi di una importante possibile opzione di contrasto al Jihadismo: la Counter-ideology,
  • alcune possibili ( e preoccupanti) prospettive evolutive del Jihadismo.
Altri Articoli
Remocontro