
La crisi economica resta la più grave minaccia per l’Italia (54%), nonostante la pandemia, che a sorpresa è “soltanto” al secondo posto (22%). Seguono l’immigrazione (11%) e i cambiamenti climatici (7%), stabili rispetto all’anno scorso malgrado nel corso degli ultimi dodici mesi i flussi migratori verso l’Italia siano più che triplicati.
Cambiano le priorità a livello globale: la pandemia fa più paura. Sorprende la permanenza dei cambiamenti climatici al secondo posto, scelti da una quota di italiani (25%). A livello globale la crisi economica arriva terza. Continua infine il calo della percezione di minaccia legata al terrorismo islamico (6%), rispetto al 38% del 2015, attentati di Parigi.
Gli italiani continuano a scegliere la Cina come paese che anche nel 2020 è diventato più influente rispetto all’anno precedente. Scendono gli Stati Uniti (dal 48% al 39%) e ancora di più la Russia (dal 43% al 29%). In netta controtendenza è invece l’Unione europe, che proprio nell’anno della pandemia e dello storico piano di rilancio economico Next Generation EU (gli aiuti anti Covid del Recovery found) – fa segnare un significativo balzo in avanti, raddoppiando quasi il valore (da 18% a 34%).
Tra le poche buone notizie dell’anno, più di un italiano su due (55%) sceglie il vaccino contro il coronavirus. Segue l’elezione di Joe Biden, scelta da quasi il doppio delle persone che invece si orientano verso la notizia europea della solidarietà anti virus.
Cambia la geografia delle minacce: la Cina in cima alle preoccupazioni legate anche alle confusioni su origine del virus e aiuti successivi. In crescita la diffidenza verso la Turchia, potenza islamica molto più attiva nel Mediterraneo, dalla Libia ai giacimenti di gas nel Mediterraneo orientale, e nell’Asia centrale
Al vertice della classifica dei leader più influenti della politica internazionale crolla Donald Trump, già quasi ex, e al suo posto noi italiani premiano la Cancelliera tedesca Merkel, che triplica i suoi consensi. Trump e Biden assieme sono scelti solo dal 26% degli italiani, (Trump lo scorso anno piaceva al 39%). Sale di poco ma resta basso il cinese Xi (dal 4% al 6%) mentre Putin perde terreno e scende da un dal 19% al 12%.
America first, prima gli interessi degli Stati Uniti nel mondo. Per il 39% Trump lo ha fatto bene, mentre il 30% lo valuta a perdere. Per gli italiani quella di Trump è un’America più sola e peggiorato i rapporti con la Russia (40%), l’Unione europea (57%) e la Cina (70%). Non sembra un caso, dunque, se per quasi la metà degli intervistati gli USA nel mondo siano oggi più deboli di prima.
Dopo quattro anni di presidenza Trump che hanno allontanato gli Stati Uniti dal mondo, la stragrande maggioranza degli italiani (61%) pensa che il mondo sarà un posto migliore con Joe Biden alla guida dell’amministrazione americana. Mentre solo un italiano su dieci (11%) ritiene che con Biden le cose nel mondo peggioreranno. Per il restante 28% la presidenza Biden avrà scarsa influenza sulla relazioni internazionali.
I ‘frugali’ Paesi Bassi a virtù fiscale molto dubbia (leggi FCA, ex Fiat), sono la nazione considerata più antagonista dell’Italia in Europa per un italiano su quattro (27%). Peggio dell’Ungheria sovranista di Orban, scelta come principale avversario dal 17% degli intervistati. Tra i principali alleati la Germania (ben un italiano su due) e Spagna (21%). Berlino in testa anche come principale avversario. La Francia non entusiasma nei due sensi.
Anche in un periodo di forte incertezza e rimescolamento delle alleanze, gli italiani confermano di preferire che il paese permanga nel campo “occidentale” e la tradizionale alleanza con gli Stati Uniti (57%). Ma assieme, una maggioranza relativa di italiani ritiene che anche la Russia e la Cina siano più alleati (rispettivamente 38% e 36%) che avversari (20% e 23%).