
La pandemia ha ucciso oltre un milione e 650 mila persone in tutto il mondo, da terza guerra mondiale. Negli Stati Uniti ieri 3.249 morti e 247.544 nuovi contagi.
Virus democratico, contagi per tutti, da Trump a Boris Johnson, ora a Macron. Valanga di autoisolamenti per precauzione, nel mondo politico europeo e francese, dopo che Macron è risultato positivo al Covid. Attività politica intensissima, e molti vertici di altri Stati ora a rischio.
Ironia facile e battute, sulla Legion d’onore al Covid per al Sisi.
Il Brasile a più di mille morti al giorno si avvisa alle 200 mila vittime, inseguendo gli Stati Uniti nel tragico campionato mondiale. E il presidente Bolsonaro, orfano dei suoi amico e tutore internazionale Donald Trump ormai a fine percorso presidenziale, insiste nella sua personale battaglia negazionista contro il virus e contro la sua stessa gente.
Bolsonaro si è infatti detto contrario all’obbligo di vaccinazione contro il Covid ed ha già annunciato pubblicamente che non si vaccinerà. E ha ironizzato sugli effetti collaterali del vaccino Pfizer:
«Se diventi un alligatore è un problema tuo», ha detto in pubblico.
La Svezia, in pace da oltre 200 anni, improvvisamente in guerra. E re Carlo XVI Gustavo, per la prima volta scende in campo contro l’esecutivo. «Questo 2020 è stato un anno terribile, il governo ha fallito nella strategia contro il coronavirus, tutti abbiamo fallito. Il popolo svedese a causa di ciò ha avuto un altissimo numero di morti e ha sofferto terribilmente», ha detto il 74enne sovrano dalla tv pubblica.
La Svezia che ha lasciato locali pubblici aperti e trasporti pubblici senza obbligo di mascherina, puntando sul senso di responsabilità dei cittadini. Con 7800 morti su 10 milioni di abitanti, cioè il doppio che in Germania con 80 milioni, reparti d’emergenza stracolmi, timori anche per le donne incinte.
La catastrofe di scelte dello “zar della sanità pubblica”, l’epidemiologo Ander Tegnell.