
I socialdemocratici tedeschi “abbattono” i droni con la stella di David ordinati dalla Luftwaffe, titola il manifesto la cronaca di Sebastiano Canetta. Dieci anni dopo la firma della maxi-commessa bellica tra Germania e Israele, e pochi mesi prima dell’entrata in servizio di quelle sofisticate e costose armi nelle forze armate tedesche. «Non l’hanno presa bene i democristiani nel governo Merkel, ancora meno il circolo politico-militare di Tel Aviv», aggiunge Cannetta. Ma l’Sdp ribadfisce e insiste: «Insieme ad ampi settori del partito, ma anche alle associazioni della società civile impegnate nella Pace, non ritengo sufficiente l’attuale dibattito sui droni per la Bundeswehr».
Droni disarmati era ufficialmente il patto di coalizione tra i cristiano democratici di Angela Merkel e i socialdemocratici alleati ma non troppo. Accordo sottoscritto dopo le elezioni federali, a patto che il ministero della Difesa non acquistasse le munizioni necessarie a trasformare il drone da mezzo di ricognizione ad aereo da combattimento. Prima del clamoroso Nein del partito di governo, che tre giorni ha scompaginato i piani di Berlino e Tel Aviv. Insomma, niente droni killer in mano tedesca e di fabbricazione israeliana, in un intreccio pieno di crudeli contraddizioni dietro. Dubbi etici o qualcosa che non dicono?
Nel 2010 Israel Aerospaces Industries, in partnership con la tedesca Rheinmetall, aveva offerto il drone a Berlino dopo la richiesta della Luftwaffe di dotarsi di un velivolo senza pilota. Quattro anni dopo l’accordo con Airbus a contratto variabile: acquisto oppure leasing. Il problema, da sempre, è il non sapere esattamente cosa stai andando a comprare per 35 milioni cadauno. Perché le informazioni operative sul sistema d’arma da parte dell’esercito dello Stato ebraico restano classificate. La critica delle critiche: l’armamento che trasformerebbe quei droni spia in droni killer, lo puoi trovare sul mercato in ogni momento.
E’ il Web che fornisce qualche traccia militare del drone israeliano, ripreso da Cannetta. «Il drone sarebbe stato impiegato nel 2009 per bombardare un (presunto) convoglio di armi iraniane diretto dal Sudan alla striscia di Gaza, mentre è di pubblico dominio lo schianto di un Heron ad Haftez Haim nel 2012 durante le prove per testare i 2.700 kg di carico bellico». «Lungo 14 metri, con apertura alare di 26, capace di volare a 46 mila piedi per 7.400 chilometri a 400 all’ora grazie al motore da 1,200 hp di Pratt & Whitney Canada, il micidiale drone di Tel Aviv rappresenta il “top” per la guerra aerea del futuro», la spiegazione tecnico militare. 5 Heron TP ordinati il 14 giugno 2018, in leasing dal 2020 al 2027.
Politicamente un motivo forte per spaccare il governo Merkel a pochi mesi dalle elezioni nazionali.