Pozzi avvelenati del trumpismo
Trump in uscita ma il virus resta e fa strage. I pozzi avvelenati del trumpismo

Gli Stati Uniti sono il Paese più colpito dall’epidemia di coronavirus in termini assoluti e dopo aver celebrato il giorno del Ringraziamento molti americani si preparano a un periodo di nuove e maggiori restrizioni. Le vittime negli States hanno superato quota 267 mila, secondo il conteggio della Johns Hopkins University. Democrazia Usa del dopo Trump in rianimazione, i pozzi avvelenati del trumpismo

Irresponsabilità, incapacità e menzogne

Gli Usa oltre il quarto di milione di morti, a ritmi paurosi verso i 400 mila temuti dagli scienziati che chiedevano regole e prudenze, dati sempre negati o manipolati dalla Casa Bianca nella sue dichiarazioni senza mascherina e senza ritegno. Ora, dopo tanta catastrofe, si dimette Scott Atlas, il ‘consigliere speciale’ di Donald Trump per il Covid. Convinto sostenitore dell’immunità di gregge, Atlas era stato scelto da Trump pur non avendo alcuna esperienza in malattie infettive. Atlas ha più volte criticato l’uso della mascherina e il distanziamento sociale.

I pozzi avvelenati del trumpismo

Paese sanitario allo stremo (la California in lockdown per Natale), e democrazia Usa in rianimazione, denuncia Luca Celada, da Los Angeles.

«Negli ultimi giorni del regime la logica conclusione di quanto annunciato fin dall’inizio: una dilagante illegalità e la saldatura fra cattiva fede e incompetenza».

Stampa corifera su democrazia vincente

Democrazia Usa in rianimazione dopo 4 anni di trumpismo, avverte Celada sul manifesto, mentre la stampa italiana ora celebra la democrazia americana che scoppia di salute dopo aver brillantemente resistito alle spallate del populismo. La «democrazia fondante» del moderno occidente non sarebbe mai stata così in forma come dopo aver debellato l’assalto trumpista.

«La verità è che nella Casa bianca permane asserragliato un presidente mitomane e squilibrato che scarica quotidianamente raffiche di tweet sul paese, ululando sull’illegittimità delle elezioni rubate».

Avvelenare i pozzi

Trump che sguinzaglia la sua squadra di legali a perdere la quasi totalità delle cause intentate in tribunale con cento pretesti. A che scopo? «Non conta trovare le schede gettate nei cassonetti o quelle contraffatte coi nomi dei morti, l’importante è che un numero sufficiente di persone ne abbiano la percezione fomentata e ci credano. Non importa che i Proud Boys e le numerose formazioni eversive incitate da quattro anni di retorica suprematista non abbiano ancora eretto le barricate. Il punto è la militarizzazione mentale e politica di una massa di fedelissimi adepti oltre ogni possibile mediazione»

Sabotaggio del processo democratico

«Stiamo assistendo, negli ultimi giorni del regime, alla logica conclusione di ciò che avevano annunciato dall’inizio il muslim ban e il rifiuto di rendere pubblici i conti di famiglia: una dilagante illegalità e la saldatura fra incompetenza e cattiva fede. Ora il trumpismo si appresta a lasciare in eredità e 70 milioni di sostenitori di questo progetto, fautori dell’imposizione della volontà della minoranza nel nome delle menzogne del capo».

Quel quarti di milione di morti

Quel quarto di milione «testamento di una gestione criminale della crisi». E, valuta Celada, «Il virus non ha solo contagiato 13 milioni di americani: ha profondamente infettato il corpo politico del paese. E i sintomi devono ancora manifestarsi appieno. Sono destinati ad emergere durante la nuova amministrazione col colpevole apporto di un ostruzionismo repubblicano che farà leva sul fanatismo diffuso per promuovere l’agenda neoliberista che del populismo si fa scudo».

Scienza e negazionismo, vaccino e novax

Celada denuncia di fatto la ‘mutazione genetica’ di una democrazia ormai in balia di abissali disuguaglianze. «La concomitanza dell’emergenza sanitaria, della catastrofe ambientale che incombe e di una crisi economica abissale fornirà l’occasione per l’agitazione delle fazioni no-vax e di uno scontro che riproporrà un’eredità populista fondamentalmente incompatibile con la democrazia. Per gestirla occorrerà uno sforzo monumentale da parte di un governo che parte già dimezzato e di una politica in brandelli e forse mortalmente ferita».

Indice Dow Jones e la fame nel mondo

«Sostenere che l’elezione di Joe Biden alla Casa bianca rappresenta la rinascita della democrazia americana trionfante equivale a dichiarare finita la fame nel mondo perché l’indice Dow Jones ha superato quota 30.000».

Tags: Trump Usa virus
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