Covid natalizio, l’Italia cambia colori ma deve restare in casa
Con un indice di contagio che tende all’1 in quasi tutta Italia, Il contagio rallenta ma non abbastanza. E resta la ‘linea dura’ per Natale. Lombardia, Piemonte e Calabria passano da zona rossa ad arancione. Sicilia e Liguria in giallo. I contagi rallentano ma non troppo. Nel nuovo decreto del governo, no agli spostamenti tra regioni, cenone con pochi intimi e resta il coprifuoco alle 22. Numeri ancora da paura: altre 827 vittime, 28.352 nuovi positivi con 222mila tamponi. Migliora la situazione dei ricoveri, con -354 e, per la prima volta da molti giorni, un -64 nelle terapie intensive che sono attualmente 3782.
L’obiettivo politico del governo è che entro le feste natalizie nessuna Regione sia in area rossa.
Cambio colori, ma a Natale tutti in casa
Cambio di colore da domani per 5 regioni: Lombardia, Piemonte e Calabria lasciano la zona rossa per l’arancione, Sicilia e Liguria da arancioni diventano gialle. Il calo dell’indice Rt nelle due grandi regioni del Nord ha consentito il passaggio. Sulla Lombardia, numeri meno certi e Speranza, il ministro, aveva suggerito un’altra settimana in rosso ma Fontana ha detto no, e così da domani negozi aperti e shopping, ma nel proprio comune. Caso a parte la Calabria, rileva il Manifesto, che ha un indice di contagio a 0,92, ma resta sotto osservazione perché, il sistema sanitario regionale allo sbando, fornisce la data di inizio sintomi solo sul 30% dei pazienti.
Rosse ostinate, ma ancora per poco
Restano rosse almeno per un’altra settimana Toscana, Campania, Abruzzo, Valle d’Aosta e provincia di Bolzano, con le proteste di Campania attraverso la solita gag di De Luca, e della Valle d’Aosta.
L’arancione resta almeno fino al 3 dicembre anche in Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Marche, Umbria e Basilicata.
Giallo confermato per Veneto, Lazio, Molise e Sardegna.
Dannato indice di contagio, dove Si, dove No
Tra il 16 e il 21 novembre, dice il monitoraggio nazionale di Sanità e protezione civile, l’indice Rt è sceso a livello nazionale da 1,18 a 1,08, e in 10 regioni è sotto 1, vale e dire che il rapporto tra vecchi contagi e nuovi contagiati scende, ci contagiamo di meno, la diffusione del virus scende. I dati migliori in Liguria e Sardegna con 0,7; il peggiore in Basilicata con l’1,21. «Un calo di poco inferiore alle aspettative, che si accompagna ad una pressione ancora forte sugli ospedali in molte regioni e ad una incidenza in calo a 706 casi per 100mila abitanti, ma comunque ancora molto alta», annota Andrea Carugati.
Dati incoraggianti ma non sufficienti
Ieri altri 824 morti e 28.352 nuovi positivi e non c’è certo da gioire, salvo forse il dato delle terapie intensive che scende. «Dopo molte settimane c’è un leggero calo dell’incidenza del virus», spiega Gianni Rezza, dal ministero della Salute. «I primi effetti delle misure adottate, ma occorre mantenere misure adeguate». Dannata ‘velocità di trasmissione’ «Velocità di trasmissione del virus che sta rallentando, l’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile» dell’epidemia. E da qui il prossimo decreto, per tutte le feste di fine anno.
Decreto dal 3 dicembre e fino alla Befana
Le analisi e numeri citati sono i paletti del nuovo, prossimo decreto governativo del 3 dicembre che durerà fino alla Befana. Alcuni elementi e limiti sono già noti.
Confermato fino a gennaio inoltrato lo stop agli impianti da sci (con o senza l’ok dei partner europei),
Scuole superiori (chiesto in coro dai presidenti di regione), chiuse fino al 7 o 9 gennaio.
Spostamenti tra regioni limitati al massimo, anche se tutta l’Italia fosse in giallo.
Coprifuoco per tutto dicembre che resta alle 22 (le messe di Natale saranno anticipate).
Ristoranti e bar chiuderanno alle 18 in tutto il Paese.
Negozi. Sia in zona gialla zsa in zona arancione i negozi riaprono con orario flessibile, sino alle 21/21.30, con il vincolo di rispettare il coprifuoco delle 22.
Vietata qualsiasi festa o assembramento
Per cene e pranzi in casa ci sarà la raccomandazione di limitarsi a 6-8 persone, possibilmente conviventi o parenti stretti. Coprifuoco alle 22 anche per cenoni.
Vacanze all’estero. Se il blocco degli spostamenti impedisce vacanze in Italia, resta la facoltà di andare all’estero. Ma il nuovo decreto prevederebbe l’obbligo di quarantena e di sottoporsi a screening.