Casa bianca cambio inquilino
Casa Bianca, avviato il cambio di inquilino. Trump pressato da tutti cede

Trump pressato da tutti, cede: l’amministrazione consente il passaggio di consegne a Biden. La notte scorsa l’annuncio ufficiale della General Services Administration. Trump minaccia: «Continueremo la lotta», ma Biden sta completando la sua squadra di governo: Blinken, Haines, Kerry, Yellen.

«Una nuova squadra per tornare a capotavola nel mondo»

Trump esce

Game over: Trump ormai isolato cede alla transizione di poteri

Dopo i 35 ricorsi e le richieste di riconteggio tutte fallite, il presidente uscente continua a contestare il risultato ma si arrende e mette a disposizione la sua squadra per gestire il periodo prima dell’insediamento. Twitter Trump come sempre: «Ho dato ordine alla General Service Administration e al mio team di avviare i protocolli». Allo stesso tempo il presidente ufficialmente uscente insiste, e di fatto annuncia i prossimi quattro anni di opposizione: «Continueremo la battaglia, vinceremo».

Ma era già il ‘dopo Trump’: la presidenza Biden avviata

La conferma, in mattinata della scelta di Tony Blinken come segretario di Stato. Tony Blinken, fedelissimo di Biden e del multilateralismo: «Nessuno dei problemi da affrontare come nazione e come pianeta, dai cambiamenti climatici alla pandemia fino ai pericoli di armi non convenzionali, ha soluzioni unilaterali». Il rovescio esatto del duo Trump-Pompeo della politica a gomitate. «Nemmeno un Paese potente come gli Stati Uniti può cavarsela da solo” aveva detto lui nel corso del Forum dell’americano Hudson Institute, lo scorso luglio». La scelta di un veterano che ha maneggiato i principali dossier di politica estera è un segnale ai leader mondiali un preciso segnale. Priorità della nuova amministrazione sarà tessere accordi e ricostruire alleanze.

«Una nuova squadra per tornare a capotavola nel mondo»

Bello slogan, «Una nuova squadra per tornare a capotavola nel mondo», l’annuncio di Biden, ma coerente alla scelta delle donne e degli uomini che la compongono, in una marcata continuità con l’amministrazione Obama. Spicca, in tra tutti il nome dell’ex segretario di Stato John Kerry, prossimo Inviato speciale sul clima. Avril Haines, ex vicedirettore della Cia, ora prima donna a guidare l’Intelligence. Alla diplomatica afroamericana Linda Thomas-Greenfield il delicato compito di ambasciatrice alle Nazioni Unite. Il cubano Alejandro Mayorkas, sarà il primo latino alla guida di quell’Homeland Security che si occupa pure d’immigrazione. L’era Biden è ufficialmente iniziata, ma soprattutto viene rimossa l’America First, prima a cazzotti col mondo che voleva Trump.

Tre settimane dalle elezioni per ammettere (quasi) la sconfitta

A quasi tre settimane dalle elezioni, dunque, la irriducibile trumpiana Emily Murphy, responsabile della General Services Administration, ha riconosciuto formalmente Joe Biden come l’apparente vincitore delle presidenziali. E ora il team di Joe Biden ora può contare sui fondi e le risorse federali previsti, mentre i suoi consiglieri possono cominciare a coordinarsi con quelli del presidente uscente. La mossa è arrivata dopo che la commissione elettorale del Michigan ha certificato l’esito elettorale contestato da Trump, e il crescente numero di parlamentari repubblicani che denunciava il ritardo nel trasferimento pacifico dei poteri.

‘Un ritardo, che minacciava la sicurezza nazionale e la capacità della nuova amministrazione di pianificare efficacemente la lotta alla pandemia. Il presidente eletto era tagliato fuori anche dal briefing dell’intelligence’.

‘Sicurezza nazionale a rischio’, e Trump costretto a cedere

Un gruppo di più di 100 esperti di sicurezza nazionale repubblicani, tra cui l’ex segretario per la Sicurezza nazionale Tom Ridge avevano esortato i colleghi del Gop al Congresso, a chiedere al presidente di concedere le elezioni e a iniziare immediatamente il processo di transizione all’amministrazione Biden. E sono sempre di più i repubblicani eletti a condannare pubblicamente le accuse di frode elettorale di Trump. L’ex governatore del New Jersey Chris Christie, molto vicino e amico di Trump, parlando a ABC News ha definito l’avvocato del tycoon Rudy Giuliani, e le sue coorti, un «imbarazzo nazionale».

Paralisi politica sulla pelle dei più disgraziati

Tre settimane di paralisi a litigare coi voltanti e sino a metà gennaio è ancora l’amministrazione Trump a comandare. Due programmi cruciali di assistenza alla disoccupazione in caso di pandemia stanno per scadere, e potrebbero lasciare 12 milioni di americani senza risorse, già subito dopo Natale. «Circa 7,3 milioni di appaltatori indipendenti, gig worker, liberi professionisti e lavoratori autonomi – ricorda Marina Catucci sul Manifesto- perderanno i sussidi forniti dal programma «Pandemic Unemployment Assistance». Anche il programma che fornisce 13 settimane in più di pagamenti dopo l’esaurimento dei sussidi statali tradizionali, è destinato a scadere con 4,6 milioni di lavoratori colpiti.

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