
Downing Street al momento vuol dire Boris Johnson, e quell’avventato richiamo ad una nuova guerra fredda lo dimostra.
«Con questo aumento, Londra – sotto la guida del premier conservatore Boris Johnson – mira a consolidare la sua posizione di più grande investitore nel settore della Difesa in Europa e il secondo più grande nella Nato».
Piò che un comunicato del governo sembra un spot di Carosello. Che poi, coerentemente prosegue:
«Il capo del governo indicherà domani alla Camera dei Comuni un piano che consentirà al ministero della Difesa di investire nella “prossima generazione” di risorse militari, oltre a creare 10 mila posti di lavoro all’anno».
Comando spaziale e primo razzo sulla scia di Kim Jong-un. Johnson –ci informa l’UffPost- annuncerà anche la creazione di una nuova agenzia dedicata all’intelligenza artificiale, una «National Cyber Force» e un nuovo «Comando spaziale» in grado di lanciare il primo razzo britannico nel 2022.
«Ho preso questa decisione nel bel mezzo della pandemia perché la Difesa del regno deve venire prima». «La situazione internazionale è più pericolosa e più intensamente competitiva che in qualsiasi momento dalla fine della Guerra Fredda e il Regno Unito deve onorare la sua storia e stare fermamente al fianco dei suoi alleati».
«Gli avversari del Regno Unito si sono evoluti e operano in modi sempre più sofisticati, anche nel cyberspazio», avverte la nota del governo.
L’incremento dei fondi per ricerca e sviluppo militare nei prossimi quattro anni sarà di 1,68 miliardi di euro, per arrivare a un totale 6,49 miliardi di euro. La ricerca britannica sulla difesa consentirà di «creare nuovi progressi che vanno oltre i vecchi limiti della logistica e andrà oltre l’uso militare, con un numero enorme di applicazioni civili come veicoli autonomi e aviazione», sostiene Downing Street.
«Questa è un’ottima notizia per la Difesa, che ci dà la certezza economica di cui abbiamo bisogno per modernizzarci, pianificare il futuro e adattarci alle minacce che dobbiamo affrontare», ha commentato il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace.
«Questo accordo garantisce posti di lavoro e mezzi di sussistenza nel Regno Unito e ci consente di investire nei nostri grandi cantieri navali e nell’industria aerospaziale, diffondendo prosperità in ogni angolo del Regno Unito».
Bando dalla circolazione di tutte le automobili a benzina e diesel del 2030. Ottimi intenti ecologici, molta propaganda politica, scarse probabilità di realizzazione, almeno nei tempi vantati. Contestazioni già fatte trapelare sui media da diversi produttori e dall’associazione britannica di categoria di industriali e commercianti del settore automobilistico.
E BoJo, già saluta l’amaro zio Donald e si rivolge a Joe Biden, sperando di trovare in lui una sponda verde dopo il fossile Trump.
Spero, promitto e iuro sempre con l’infinito, molto molto futuro.