Ritorno a maggio
Ritorno a maggio: 21.994 contagi con 221 morti. L’illusione estate e adesso rabbie sbagliate

21.994 i nuovi casi di Covid in Italia e quei 221 morti che ci ripotano al 15 maggio. Dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 564.778 persone hanno contratto l’infezione, inclusi guariti e deceduti. Gli attualmente positivi sono 18.406 in più.
Il numero dei pazienti ricoverati nei reparti ordinari è salito a 13.955, più 958, e salgono ancora i pazienti nelle terapie intensive, +127, arrivati a 1.411 totali. Il tasso di positività è del 12.6%, in diminuzione rispetto a ieri, quando era stato del 13.6%. Significa che oggi, su 100 tamponi fatti, 13 sono risultati positivi.
La regione più colpita è ancora una volta la Lombardia con 5.035 nuovi casi nelle 24 ore. Seguono la Campania con 2.761 nuovi contagi, il Piemonte 2.458 nuovi contagi, il Lazio con 1.993 casi di cui 1.007 solo a Roma, la Toscana con 1.823, il Veneto con 1.526, l’Emilia Romagna con 1.413 e la Liguria con 1.127.

Virus dappertutto. O rigore o lockdown

Per Guido Bertolini, responsabile del Coordinamento per i reparti dei pronto soccorso lombardi: «le misure prese dal Governo sono troppo blande. Non servono a contenere il fenomeno mostruoso che abbiamo di fronte». Ipotesi di lockdown a Milano e a Napoli dove il virus circola tantissimo. Il presidente della Regione Lombardia Fontana: «Tutti i nostri interventi vanno nella direzione di evitare ogni tipo di lockdown». Sulla stessa scia anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. «Anche nella peggiore delle ipotesi avremmo 10-15 giorni per decidere un eventuale lockdown».

Conferenze sanità e protezione civile

Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ieri alla riapertura della stagione delle conferenze stampa (con cadenza trisettimanale, questa volta) perché la situazione è talmente allarmante da suggerire la massima trasparenza dei dati raccolti. E Brusaferro mostra mappe e grafici. La prima riguarda l’Europa con le zone scure a marcare le regioni dove corre maggiormente il virus (la Spagna, la Francia, e da noi una parte dell’Umbria).
Poi l’età media delle persone che contraggono l’infezione. «Tornati dalle vacanze – ricostruisce lo scienziato – i giovani hanno cominciato ad infettare i parenti. L’età mediana è cresciuta fino a circa 40 anni. Nell’ultima settimana c’è stato un piccolissimo aumento, segno di un trend: le persone ultra 70enni stanno ricominciando ad infettarsi, e sono quelle che hanno maggior rischio di esito fatale».

Pronto soccorso economia 5 miliardi

Il premier: «Non abbiamo fatto scelte indiscriminate. Critiche legittime ma dobbiamo evitare che curva deei contagi ci sfugga». «Se rispettiamo queste misure abbiamo buone possibilità di affrontare dicembre con una certa serenità, senza un sistema sanitario sotto stress. In caso contrario ci troveremo di fronte alla necessità di un lockdown, dobbiamo scongiurarlo».
«Abbiamo appena varato il decreto ristori, che vale complessivamente oltre 5 miliardi che saranno usati per dare risorse immediate a beneficio delle categorie penalizzate dall’ultimo decreto. I ristori a fondo perduto arriveranno sul conto con bonifico dell’agenzia delle entrate, è il modo più efficace, confidiamo che a metà novembre chi ha aderito alla prima edizione potrà riceverlo, subito dopo anche gli altri».

Tensioni sociali reali e manipolatori

«Le nostre scelte possono essere legittimamente criticate, siamo in democrazia. Ma voglio dire che non abbiamo compiuto scelte indiscriminate. Per evitare che la curva ci sfugga è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità. Solo in questo modo possiamo decongestionare i mezzi pubblici, evitare gli assembramenti, alleggerire il sistema dei tracciamenti». «Se rispetteremo le misure abbiamo buone speranze di affrontare dicembre con una buona serenità». «Non abbiamo chiuso attività che ritenevamo meno importanti di altre, non ci sono attività di serie A e di serie B».

«Se escludo il lockdown? Io ho detto che stiamo lavorando per evitarlo. Per farlo dobbiamo operare adesso, senza ulteriore indugio, delle scelte che sono dolorose».

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