Thailandia in piazza nel regno dell’assurdo dove il Re governa dalla Baviera

La grande marcia per le vie di Bangkok segna una nuova vittoria del movimento pro-democrazia: la polizia non è riuscita a impedire ai manifestanti di avvicinarsi alla sede dell’esecutivo, scrive Raimondo Bultrini, voce italiana della Thailandia, su Repubblica.  

Bangkog, il giorno più lungo e difficile

«È stato il giorno della sfida più difficile per il movimento di studenti e attivisti thailandesi che chiedono le dimissioni del governo, una Costituzione democratica e una drastica riduzione dei poteri monarchici. Per la prima volta grazie al massiccio afflusso di dimostranti – forse più di 100mila – i blocchi della polizia non hanno potuto fermare la marcia diretta dal simbolico Monumento alla Democrazia alla sede del Governo guidato dall’ex generale golpista Prayut Chan Ocha». Golpista ora in borghese ma il vizio della violenza resta.

Re Rama X, di corsa a casa dalla Germania

«Parecchie centinaia, forse migliaia di persone in maglietta gialla, il colore dei monarchi, hanno formato una sorta di cordone e fatto ala seppure da lontano ai reali che andavano a rendere omaggio alla memoria del re padre, il numero IX della dinastia Rama, morto esattamente 4 anni fa». Lui, il vecchio Rama IX, era addirittura venerato anche da gran parte dei manifestanti, che hanno invece più di un dubbio sulla figura del figlio, residente in modo quasi stabile in Baviera dove la sua presenza comincia a imbarazzare il governo di Angela Merkel, che non vuole un capo di Stato straniero a occuparsi di politica in territorio tedesco.

La corte thailandese in Baviera

Maha Vajiralongkorn Bodindradebayavarangkun, conosciuto anche come Vajiralongkorn, nato a Bangkok 68 anni fa, , è l’attuale re di Thailandia, ‘asceso al trono’ (quasi Gesù verso il cielo) il 13 ottobre 2016. Come decimo sovrano della dinastia Chakri, ha il titolo di Rama X, ha ereditato il regno dal padre Rama IX, che secondo un’indagine pubblicata nel 2009 dalla rivista Forbes era il monarca più ricco al mondo con un patrimonio di 30 miliardi di dollari. Il Re X, , la sua flotta aerea privata, quattro mogli e le 20 concubine che il monarca ormai quasi settantenne ormai fa viaggiare per turismo nei migliori hotel europei, Covid permettendo. Lui quasi costantemente in Germania, in Thailandia, a tutelargli le ricchezze immense e regno, l’ex generale golpista Prayut.

Monarca risibile e potere dispotico

Prayut Chan-o-cha Nakhon Ratchasima, generale e politico thailandese.Comandante in capo del Reale Esercito Thailandese dall’ottobre del 2010, ha guidato il colpo di Stato militare del 22 maggio 2014 che pose fine al governo democraticamente eletto. Due giorni prima aveva assunto il comando del Consiglio nazionale ‘per la pace e per l’ordine’. Il 23 maggio si auto-proclamò primo ministro ad interim della Thailandia, e il 21 agosto 2014 fu eletto primo ministro dal nuovo Parlamento nominato dalla giunta (e da se stesso) e composto principalmente da militari. La democrazia alla thailandese, suonata e cantate a una sola voce.

«Prayut! Tiao Pai”», Prayut vattene

«Gli agenti hanno perfino piazzato quattro grandi bus per bloccare ogni accesso all’ultimo rettilineo prima dell’obiettivo finale. Ma attorno alle sei di sera mentre la metropoli si illuminava, il “Partito del popolo” raggiungeva le finestre dell’uomo che vogliono mandare via dal Palazzo. “Prayut! Tiao Pai”, Prayut vattene gridavano per chilometri». Ora il dilemma per l’ex generale che dietro una monarchia assoluta e anacronistica nasconde in realtà il suoi potere personale. «Come evitare uno scontro diretto con chi vuole la sua testa, e che punta a ridurre gli stessi poteri del re».

Germania, governo in imbarazzo

Finita la pace del buen retiro del re thailandese sulle Alpi bavaresi dove spende gran parte del suo tempo, libero e fiumi di soldi. «Un capo di Stato straniero che svolge attività politica sul suolo tedesco?».  E il ministro degli Esteri Heiko Maas ha dovuto ammettere. «Se ci sono ospiti nel nostro Paese che conducono i loro affari statali dal nostro suolo, agiremo decisamente per contrastarlo». Trasparente allusione al 68enne re Maha Vajiralongkorn che col suo harem di 20 concubine occupa l’ultimo piano del massiccio Grand Hotel Sonnenbichl ai piedi delle Alpi, nel distretto di Garmisch-Partenkirchen ai confini con l’Austria. Non distante vive un figlio 15enne che frequenta le scuole locali.

Quella montagna di soldi puzza

A rendere la sua presenza sempre più imbarazzante, nonostante il sollievo economico dato dal facoltoso cliente a un’industria alberghiera messa in ginocchio dal virus, è la preoccupazione della comunità internazionale sensibile ai diritti umani. L’assurda costituzione che attribuisce alla monarchia poteri e privilegi come l’immunità legale, le donazioni obbligatorie dei contribuenti, e un budget multimiliardario sottratto ai bilanci statali. È da queste casse – sottolineano i dissidenti – che escono le spese degli alloggi bavaresi mentre milioni di thai lottano con gli effetti indiretti del Covid, ben contenuto, ma deleterio per un’economia incentrata diffusamente sul turismo.

AVEVAMO DETTO

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