Accompagnando il suo tweet con una fotografia del militante rivoluzionario dopo l’arresto, Bolsonaro ha scritto: «9 ottobre. E’ morto in Bolivia il delinquente comunista ‘Che’ Guevara, la cui eredità ispira solo emarginati, drogati e la feccia di sinistra».
«Con la sua fine – ha proseguito – il comunismo ha perduto forza in America latina, ma è ritornato con il ‘Forum di San Paolo’ (che raggruppa personalità della sinistra latinoamericana, ndr) che noi continuiamo a combattere».
Un altro leader politico sudamericano che non ha nascosto la propria soddisfazione per l’uccisione del ‘Che’ è stata la presidente ad interim boliviana Jeanine Añez, secondo cui «con la sconfitta di Ernesto ‘Che’ Guevara, la Bolivia ha dimostrato che nessun tipo di dittatura – comunista, fascista o populista – avrà mai legittimità nei suoi confini».
Nel frattempo, la democrazia in Bolivia come in Brasile, attende il suo turno fuori dalla porta. Esattamente come i cittadini brasiliani e boliviani attendono un qualche aiuto governativo per contrastare la strage Coronavirus lasciata correre da irresponsabili negazionismi.