
Due visioni opposte dell’America. Ma per una sera, almeno, ci si è scontrati a colpi di argomenti politici e non di offese personali.
Prima domanda inevitabile sulla Pandemia che ha trasformato la stessa Casa Bianca in zona rossa di contagio e primo affondi della prima candidata vice donna e afroamericana: «La gestione della pandemia è il più grande fallimento di un’amministrazione nella storia d’America».
Perce deve ricorrere alla semplice propaganda: «Fin dal primo giorno il presidente Trump ha messo la salute degli americani al primo posto», forse neppure lui convinto di quanto diceva, col presidente positivo e isolato alla Casa Bianca.
Kamala Harris, «sapevate della pericolosità del virus e lo avete nascosto minimizzandone la gravità: lo ha detto il presidente a Bob Woodward, sostendo di non voler creare panico»”.
Pence le parla sopra, guadagnandosi un richiamo da partre della giornalista moderatrice. Facendosi bacchettare dalla moderatrice: «Sia più rispettoso».
Kamala moderata, ‘per strategia più che timidezza’, scrive Repubblica. «Per non sembrare una “nasty black woman”, una “donna nera arrabbiata”, ed essere dunque percepita dal pubblico bianco come dominata da un senso di rivalsa».
«Adesso tocca a me», con Pence che prova a sforare i suoi tempi o a parlarle sopra e lei che lo zittisce, «Sto parlando io…», e il pacato Pence che finisce quasi a far la figura del prepotente con un po’ più di garbo rispetto al suo leader incontinente.
Vaccino, l’arma segreta spuntata di Trump
Pence accusa la rivale di voler minare la fiducia nel futuro vaccino. «Smettetela di fare politica sulla pelle della gente», detta dal numero due del governo di un paese che ha superato i 7,5 milioni di contagi e i 210mila morti.
Lei, senza colpuire sui numeri a tutti tragicamente noti, chiama in causa il celebre virologo Anthony Fauci: «Se sarà lui a dire che il vaccino funziona, gli crederò». Indiretta ma chiama accusa di bugiardo a Trump.
Si discute di ambiente. «Hai firmato il Green New Deal, sei più a sinistra di Bernie Sanders» accusa lui. Economia , Kemala Harris promette «Joe ha un piano per combattere la disoccupazione. Tasse e veleno: «Sarebbe bello sapere a chi Trump deve soldi» visto che non ha pagato tasse per 10 anni su 15 e ha versato solo 750 dollari nei primi due anni alla Casa Bianca.
La Cina economica dopo il ‘virus cinese’
«Avete perso la guerra commerciale col dragone», dice la candidata dem snocciolando dati con la precisione della sua esperienza di procuratrice.
«Biden è la cheerleader della Cina», una ragazza ponpon, la solo cattiveria di Pence .
«La vostra guerra commerciale è costata agli Usa 300mila posti di lavoro», lo gela Kamala.
Il vicepresidente ricorda che in sala ci sono i genitori di di Kayla Mueller, l’attivista cristiana che fu rapita dall’Isis e tenuta come schiava sessuale da Al Baghdadi, morta in un bombardamento. «Se ci fosse stato Trump, che ha sconfitto l’Isis, Kayla sarebbe ancora viva».
Ma Kamala riesce a ribaltare il colpo, ricordando le spiacevoli frasi del presidente sui militari caduti durante la prima guerra mondiale: «Perdenti».
Terreno molto delicato e scivoloso per entrambi i candidati
«Mi batterò sempre per il diritto della donna di prendere decisioni sul proprio corpo», dichiara la dem, parlando della nomina della giudice Amy Coney Barrett alla Corte Suprema (dichiarata antiabortista militante): «Non potete ratificarla ora. Mancano 27 giorni alle elezioni e 4 milioni di persone hanno già votato».
Pence fa il catgtivo: «Se lei sarà confermata e voi vincerete le elezioni aumenterete il numero dei giudici: Non potete vincere secondo le regole, le cambiate…»
La Food and Drug Administration, Fda, intanto ha pubblicato delle linee guida che rendono impossibile l’ipotesi che un vaccino possa essere disponibile in tempo per il giorno delle elezioni, il 3 novembre. Secondo il New York Times la Casa Bianca aveva cercato di aprire la strada a un vaccino di emergenza. Le nuove raccomandazioni richiedono la raccolta di dati completi sulla sicurezza nella fase finale delle sperimentazioni cliniche, prima che possa essere concessa l’autorizzazione di emergenza.
Al momento negli Stati Uniti ci sono quattro vaccini nella fase finale del test, ma i nuovi regolamenti dell’agenzia consigliano ai produttori di seguire i pazienti per altri due mesi dopo la dose finale, e di documentare cinque casi di infezione grave in persone che hanno ricevuto il placebo invece del vaccino.
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E’ stato rilasciato su cauzione Derek Chauvin, il poliziotto accusato della morte di George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso durante un fermo a Minneapolis il cui caso ha provocato l’enorme movimento di protesta negli Stati Uniti e nel mondo. Chauvin è stato scarcerato con la condizionale dietro una cauzione di un milione di dollari. Era detenuto nel carcere di massima sicurezza di Oak Park Heights e dovrebbe comparire in tribunale a marzo del prossimo anno.
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