Troppi ‘Heil Hitler!’ tra le forze di sicurezza tedesche

Sarebbero 319 gli estremisti di destra nelle forze di sicurezza in Germania, più un altro po’ imprecisato. Lo deve ammettere il ministro dell’Interno Horst Seehofer nel primo rapporto nazionale sull’emergenza neonazista all’interno degli apparati dello Stato. Presi per buoni quei dati, niente invece sul razzismo nella polizia, dopo i clamorosi casi di neonazisti e nostalgici del Reich riemersi nelle ultime settimane.

Neonazisti dichiarati e praticanti

«I numeri sono piccoli», prova a sminuire il ministro dell’Interno Horst Seehofer che ha presentato il primo rapporto nazionale sull’estremismo di destra negli apparati di sicurezza in Germania. «Non c’è un problema strutturale di filonazismo nei servizi segreti o nella polizia». Non sarà ‘strutturale’, ma è brutta cosa. «La stragrande maggioranza, ossia il 99% dei dipendenti, sono fedeli alla costituzione», ha sostenuto in conferenza stampa, senza spiegare però come quei ‘corpi estranei’ fossero entrati e siano rimasti, salvo i recenti scandali che gli hanno imposto l’inchiesta di un ministero altrimenti ‘disattento’.  

In ‘casa’ del ministro

Il rapporto, che i tre anni e mezzo precedenti, da inizio 2017,  cita 319 casi di sospetti simpatizzanti dell’ ultradestra rilevati negli uffici regionali, cui si aggiungono 58 scovati negli apparati federali. Di questi ultimi, pessima fugura signor ministro, ben 44 erano nascosti nella polizia federale, sei nella polizia criminale e altri nella dogana, ma anche nei servizi segreti interni ed esteri (Verfassungsschutz e Bundesnachrichtendienst).

Esercito qualche passo dell’oca

Un capitolo a parte riguarda la Bundeswehr: tra i soldati, i servizi segreti militari avrebbero rintracciato ben 1064 sospetti estremisti. E non si tratta di malinconici del passato, a basta. La stragrande maggioranza dei 319 casi rilevati negli apparati di sicurezza riguarda lo scambio di messaggi razzisti. Il rapporto prova ad attenuare sostenendo che «solo una minoranza partecipa a riunioni o gruppi o manifestazione estremiste».

Razzismo non indagato, perché?

«Resta il mistero sul perché il ministro della Csu non ritenga necessario approfondire in particolare il tema del razzismo nella polizia, dopo i clamorosi casi di neonazisti e nostalgici del Reich riemersi nelle ultime settimane», denuncia Tonia Mastrobuoni da Berlino. «È un tema universale», ha provato a schernirsi il ministro in un inciampo clamoroso. ‘Razzismo universale’? Qualche problema deve averlo anche il signor ministro, di suo. 

Servizi segreti interni

Il capo dei servizi segreti interni, Thomas Haldenwang, a supporto del ministro, ha promesso una stretta sorveglianza sull’estremismo bruno ma il capo della polizia federale, Dieter Romann. Insiste a minimizzare  dopo i casi gravi nella polizia del Nordreno-Westfalia e dell’Assia, insiste che «non vediamo reti di estrema destra nella polizia». Problemi di vista per il signor ministro.

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SMEMORATI E DISTRATTI

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