Bielorussia e Turchia, mini sanzioni Ue a Minsk e avvertimento ad Ankara

Consiglio europeo straordinario sulla politica estera senza nessuna decisione chiara e nessun automatismo. Scontente Grecia e Cipro, ognuna col suo nemico privilegiato da colpire. Sulla Bielorussia, l’Ue dà l’ok alle sanzioni contro decine di funzionari, ma nella lista manca Lukashenko.

Bielorussia, sanzioni contro funzionari. Manca Lukashenko

I leader dell’Ue, nella notte, riuniti al Consiglio europeo, hanno concordato di imporre sanzioni a decine di alti funzionari in Bielorussia, accusati di aver falsificato i risultati delle elezioni presidenziali e del giro di vite sui manifestanti pacifici. Sino a questa notte, l’imbarazzante stallo imposto da Cipro che chiedeva  ai partner dell’Ue di agire prima contro la Turchia per il suo lavoro di esplorazione energetica nelle acque del Mediterraneo contese, prima di avallare le sanzioni bielorusse. Un ricatto che non è piaciuto a molti.

Sanzioni simbolo e una grossa assenza

A notte fonda la soluzione col trucco. Sanzioni light a Minsk a fare il pari col cartellino giallo di semplice ammonizione ad Ankara. Sanzioni a qualche oscuro funzionario del regime, ma il presidente bielorusso Alexander Lukashenko non è nella lista. Con qualche imbarazzo prova a spiegare il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. «Il leader bielorusso potrebbe essere aggiunto alla lista in un secondo momento, se si rifiutasse di entrare in trattative con le opposizioni».

La questione turca di fatto in primo piano

La questione turca di fatto in primo piano, segnala Anna Maria Merlo sul Manifesto. Rimandato di una settimana a causa della quarantena del presidente Charles Michel. Un avvertimento invece delle sanzioni reali che pretendeva Cipro per togliere il suo vero alla mini sanzioni alla Bielorussia. Le sanzioni solo una minaccia, non c’è nessuna decisione precisa, nessun automatismo». Ma Grecia e Cipro ieri sera hanno respinto una prima proposta di testo: «troppa carota, non abbastanza bastone».

Bastone e carota anche per Cipro

Scelta tattica di quasi ‘non sanzioni per tutti’ a disinnescare il veto sgradito e fuori misura di Cipro per condizionare la discussione su Minsk alle sanzioni alla Turchia. Ankara intanto, stile Erdogan dal va e vieni, sta ora giocando la carta della disescalation, ha ritirato la nave da ricerca Oruç Reis, e due navi da guerra che l’accompagnavano, dalle acque contese con la Grecia a sud dell’isola di Kastellorizo, ma ne mantiene un’altra nella zona economica esclusiva di Cipro, dove è in corso una battaglia per il controllo dei giacimenti di gas.

Turchia ‘ammonizione’, ma attenti ai migranti

«La solidarietà con Cipro e la Grecia non è negoziabile» ha detto Emmanuel Macron, ma suggerisce di «trovare la strada per riprendere il dialogo» con Ankara. Angela Merkel, che ha la presidenza semestrale del Consiglio, è contraria a imporre sanzioni contro la Turchia. «Abbiamo una dipendenza reciproca sull’immigrazione», mette in guardia.

Turchia e Nagorno Karabakh

La questione turca rientra anche sul fronte della guerra in Nagorno-Karabakh, dove combattono azeri e armeni. I primo con sostegno anche militare della Turchia, con l’Armenia sotto tutela russa.

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AVEVAMO DETTO

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