Armenia Azerbaijan guerra per il Nagorno Karabakh

Scontri al confine tra Armenia e Azerbaijan per il controllo del Nagorno Karabakh. Accuse incrociate tra i due governi. Mosca e Ankara con alleanze contrapposte. Le ambasciate Usa nei due Paesi avevano dato l’allarme ai propri concittadini due giorni prima degli scontri.

Scontri da inizio guerra

Conflitto aperto tra Armenia e Azerbaijan lungo la linea che divide l’Azerbaijan dall’autoproclamata repubblica del Nagorno-Karabakh, di popolazione armena. Scontri armati che vedono coinvolti mezzi pesanti, fanteria e artiglieria. Come riporta Osservatorio Balcani e Caucaso, Arayik Harutyunyan, presidente del Nagorno-Karabakh separatista e il premier armeno Nikol Pashinyan, hanno chiamato alla mobilitazione generale e dichiarato la legge marziale. Escalation sui fronti contrapposti: nel pomeriggio di domenica anche il parlamento dell’Azerbaijan aveva introdotto la legge marziale, e questa mattina il presidente azero Ilham Aliyev ha dichiarato la mobilitazione parziale e la coscrizione di leva.

Domenica l’attacco

Domenica è iniziato l’attacco che ha coinvolto l’intera linea del fronte. Le parti coinvolte nel conflitto si sono accusate reciprocamente di aver dato inizio all’azione militare. L’Azerbaijan ha accusato le forze armene di essersi rese responsabili di ‘provocazioni’ che hanno obbligato Baku a reagire mentre il premier armeno ha dichiarato che sono state le truppe azere ad aver lanciato l’offensiva. Vi sarebbero decine di morti, anche tra i civili. Secondo quanto riportato dal ministero della Difesa della provincia secessionista del Nagorno-Karabakh, sostenuta dall’Armenia, almeno 59 le vittime finora. L’Onu chiede di interrompere i combattimenti.

Alleati pericolosi

«La pace e la calma saranno ristabilite in Nagorno-Karabakh quando l’Armenia lascerà il territorio dell’Azerbaigian che sta occupando. La Turchia resterà con ogni mezzo accanto all’amico e fratello Azerbaigian» ha dichiarato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, a far temere sostegni esterni ed una escalation del confronto scontro. Anche l’Iran ha chiesto il cessate il fuoco. Sulla stessa linea Ue, Italia e Russia, che hanno chiesto l’avvio di negoziati e dal Vaticano le parole del Papa, rivolte soprattutto all’Armenia cristiana, sollecitando dialogo e negoziato.

Contenzioso del dopo Unione sovietica

Le due ex repubbliche sovietiche hanno combattuto una sanguinosa guerra negli anni Novanta, costata la vita a 30 mila persone. Dal 1994 è in vigore un accordo di cessate il fuoco fra i due Paesi, che però non sono mai arrivati a una pace, malgrado la mediazione di Stati Uniti, Francia e Russia attraverso il cosiddetto Gruppo di Minsk.

Qualcuno sapeva prima

Da più parti viene fatto rilevare come di conflitto in Karabakh sia stato previsto con sorprendente accuratezza dall’ambasciata americana a Baku. Venerdì 25 settembre, sul suo sito web è apparsa una raccomandazione ai cittadini statunitensi dell’Azerbaigian “di non lasciare la penisola di Absheron”, dove si trovano solo due grandi città: Baku e Sumgait.

Un avvertimento molto simile era stato pubblicato lo stesso giorno dall’ambasciata americana a Erevan. In esso agli americani veniva chiesto di non visitare il Nagorno-Karabakh, e le regioni confinanti con l’Azerbaijan.

L’attacco alle postazioni Armene nel video diffuso dal Ministero della Difesa dell’Azerbaijan

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AVEVAMO DETTO

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