EuroCovid, circondati: Parigi massima allerta, Madrid chiama l’esercito, Londra Boris pentito

A Parigi sale l’allerta, Marsiglia chiude, Strasburgo sull’orlo. Il tentativo del ministro della Sanità, Olivier Véran, di evitare un altro lockdown. La comunità di Madrid in allarme chiede l’intervento dell’esercito. Nuovo picco nel Regno Unito: oltre 6mila nuovi casi da maggio. 14 milioni di cittadini si trovano già in lockdown locale in città del calibro di Birmingham, Manchester, Newcastle e Liverpool.

Allarme Parigi e in mezza Francia

Da sabato «allerta rafforzata» per Parigi, ma non solo: Bordeaux, Lione, Nizza, Lille, Tolosa, Saint-Etienne, Rouen, Rennes, Grenoble, Montpellier. Mezza Francia con limitazioni drastiche delle relazioni sociali (mille persone al massimo per i grandi avvenimenti, 30 per le feste famigliari, chiusura anticipata di bar e ristoranti da lunedì alle 22, sale sportive e ginnasi chiusi). Per Marsiglia e la Guadalupa è «allerta massima», Strasburgo è sull’orlo, segnala Anna Maria Merlo sul Manifesto. In 69 dipartimenti , 7 su 10, la circolazione del virus è attiva, i reparti di rianimazione sono in tensione. Il numero dei malati aumenta, ma per il momento il sistema sanitario francese  tiene. Si cerca anche di evitare che gli ospedali vengano travolti dal Covid e gli altri malati vengano abbandonati.

Madrid chiede l’intervento dell’esercito

La situazione in Spagna continua a peggiorare. Ieri 11.289 nuovi contagi, 4.143 nelle  ultime 24 ore. Ma è soprattutto Madrid a preoccupare.  In molte zone si superano i 1.000 contagiati ogni 100mila: l’1% della popolazione. In Spagna la media è di 312 casi per 100mila abitanti (in Italia sono 34), la cifra più elevata in Europa, segnala Luca Tancredi Barone. «L’esecutivo di Ayuso annaspa fra ospedali che ricominciano a vedere il fantasma del collasso e scarsità di medici». Tende militari fuori dagli ospedali per accogliere i contagiati. Ormai sono circa 200 le aule chiuse in tutto il paese, in 116 scuole, secondo il sindacato dei docenti.

Londra, Boris litiga anche col virus

Nuovo picco nel Regno Unito: oltre 6mila nuovi casi da maggio. 14 milioni di cittadini si trovano già in lockdown locale in città del calibro di Birmingham, Manchester, Newcastle e Liverpool. Gli altri si vedranno chiudere i pub, i bar e i ristoranti alle dieci di sera. Un brutale dietrofront rispetto alle misure del mese scorso, quando  il governo aveva esortato i cittadini ad «andare a mangiare fuori per aiutare» il settore della ristorazione e a riprendere a recarsi in ufficio, ci ricorda Leonardo Clausi. Poi ‘contrordine compagni’,  «con Boris Johnson che annuncia il probabile ritorno di un lockdown parziale in netta controtendenza con lo spirito guerriero di fine marzo, quando aveva millantato di poter ‘mandare il Covid a casa’».

Con il paese che detiene due primati tutt’altro che invidiabili: il maggior numero di vittime d’Europa e la peggiore recessione tra le economia del G7, con un crollo del Pil del 22,1%.

Germania, ‘vera pandemia solo adesso’

Berlino, i virologi lanciano l’allarme: “La pandemia inizierà seriamente soltanto adesso”. L’inizio di una seconda ondata della pandemia di coronavirus che investirà l’Europa. Il virologo Christian Drosten, una delle voci di punta del panorama scientifico tedesco, avverte: «Non abbiamo avuto successo perché abbiamo enti sanitari migliori di quelli francesi e ospedali migliori di quelli italiani, ma perché abbiamo reagito prima».

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