
Sono almeno 20 i morti negli incendi che stanno divorando della costa occidentale degli Stati Uniti, dove sono stati bruciati migliaia di ettari, una superfice grande quasi quanto il Belgio. In California, in Oregon e nello stato di Washington intere città ridotte in cenere. Migliaia gli sfollati, mezzo milione solo nell’Oregon. Il cambiamento climatico, i venti caldissimi che soffiano fino a 80 chilometri all’ora. Incuria dell’uomo, e la scarsa manutenzione delle compagnie elettriche che aprono nuovi fronti di rischio.
San Francisco è avvolta nel fumo e l’aria è irrespirabile. Il governatore della California, Gavin Newsom, ha firmato una legge che facilita l’assunzione, al loro rilascio, dei detenuti che hanno servito come vigili del fuoco mentre stanno scontando la loro pena. L’Fbi ha lanciato un appello perché si fermi la disinformazione sui social, soprattutto con rivendicazioni attribuite ad Antifa, gli avversari di Trump, perché rubano tempo prezioso e risorse a vigili del fuoco e alla polizia al lavoro per spegnere le fiamme.
Le notizie sul fatto che alcuni estremisti stiano appiccando incendi nell’Oregon sono false”, dichiara il Bureau: «aiutateci a fermare la diffusione di disinformazione divulgando solo notizie da fonti fidate e ufficiali». Drammatica la situazione in Oregon, dove sono state evacuate 500mila persone, il 10% dei 4,2 milioni di abitanti dello Stato. Negli ultimi tre giorni è stata devastata un’area doppia di quella solitamente colpita da incendi in un anno. E finalmente Trump ha firmato la dichiarazione di emergenza.
Allarme di Fauci: rischio in autunno. Il consigliere della Casa Bianca smentisce l’ottimismo di Trump, accusato di coprire la verità sul pericolo del virus. Il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, avverte che l’arrivo del freddo e dell’influenza minacciano di far riesplodere i contagi. Ora gli stessi centri ‘Control and Prevention’ prevedono più di 200.000 morti in America entro il mese. Fauci, sul vaccino, «i test vanno bene e probabilmente sarà disponibile tra la fine dell’anno e l’inizio del prossimo».
La continua escalation di contagi e di morti si intreccia inevitabilmente con le presidenziali del 3 novembre, con gestione del Covid e la crisi economica sono i temi che potrebbero condannare il capo della Casa Bianca alla sconfitta. Trump spera di neutralizzarli annunciando il vaccino prima del voto, ma con un problema di credibilità, per la persona che ha ammesso di aver minimizzato il virus. E il capo delle ricerca sul vaccino promette, «primi risultati forse ad ottobre, ma non verranno accelerati per ragioni politiche».
«Gli stessi addetti ai lavori però non si fidano, e otto direttori della Food and Drug Administration hanno pubblicato una lettera su Usa Today per avvertire che la credibilità dell’agenzia è in gioco, e loro vogliono salvarla attenendo le proprie decisioni solo ai risultati scientifici»
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AVEVAMO DETTO