Il 26 giugno la Casa Bianca ha pubblicato un documento in cui afferma di voler aumentare la capacità nucleare degli Stati Uniti, in vista della produzione di un quantitativo sempre maggiore di materiale fissile utile al potenziamento delle testate nucleari. Eppure una settimana prima a Berlino Obama prometteva la riduzione di un terzo dell’arsenale nucleare mondiale e il conseguente smantellamento delle testate, con l’obiettivo di raggiungere un numero sotto le 2000-2500 unità.
Le promesse di Obama? Contraddizioni a catena tra l’impegno per la riduzione del materiale bellico e lo stanziamento di ingenti fondi federali per l’ammodernamento dei missili, dei bombardieri e dei sottomarini a capacità nucleare. Meno armi, ma più micidiali. Contraddizione nella politica statunitense verso l’Europa, che ospita le versioni più moderne delle bombe gravitazionali americane B-61 e dove la Nato ha previsto di schierare i costosissimi aerei da combattimento F-35.
La minaccia di annientamento reciproco durante la Guerra Fredda ha fatto sì che le armi nucleari non siano state utilizzate. Tuttavia, il timore di un attacco a sorpresa, così come il rischio di utilizzo del nucleare a causa di errori di calcolo o di incidenti, hanno sempre pervaso il pensiero strategico di entrambe le parti. Ad oggi, nemmeno la minaccia di un uso involontario o accidentale di armi nucleari è diminuita: i tragici eventi del propulsore di Fukushima, in Giappone, dicono molto.
Trattati di non proliferazione che non servono a nulla. I programmi nucleari iraniani e nordcoreani, oltre che quelli israeliani, indiani e pakistani lo dimostrano. India, Pakistan e Israele -non a caso- sono gli unici Paesi che non hanno mai firmato il TNP. Poi c’è l’International Atomic Energy Agency (IAEA) -la ricordiamo in Iraq a cercar le armi atomiche che non c’erano, incapace di fermare le bombe di Bish- che attualmente cerca di monitorare del programma nucleare iraniano.
Francia, Regno Unito e Stati Uniti hanno recentemente rivelato importanti informazioni circa le loro capacità nucleari. La trasparenza nella Russia di Putin è invece diminuita. La Cina usa il mistero nucleare come strategia di deterrenza (chi sa quanto ne hanno!). Impossibile avere informazioni affidabili sugli arsenali nucleari di India, Israele e Pakistan, salvo sapere che nuove bombe crescono
Trovo carino questo dettaglio della ricerca di Isabella Abate. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti mantiene una riserva di circa 4.650 testate nucleari per il trasporto da parte di più di 800 missili balistici e di aeromobili. Nel 2009 erano 5.113 testate. Basteranno per spaccare il pianeta come una mela? Interessante per noi stati satelliti. 300 testate strategiche si trovano negli Stati Uniti e quasi 200 non strategiche sono sparse in Europa tra Italia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia.
Ovviamente alle bombe, per colpire servino i “Lanciatori”, missili o aerei che siano. L’elenco è da dottor Stranamore. “Missili Minuteman III ICBM silo-basati, ogni missile trasporta sia testate W78 da 335 kilotoni, sia le W87 da 300 kilotoni”. La US Navy preferisce i Trident II D5 SLBM che fa viaggiare negli oceani su 12 sottomarini (SSBN). Dettagli sulle testate: le W76-0 da 100 kilotoni, le W76-1 da 100 kilotoni e le W88 da 455 kilotoni. Le W76-1 sono “restiling” tipo Fiat Punto.
Seguono informazioni tecniche da film dell’orrore. Tipo la minaccia terroristica nucleare. La probabilità di un conflitto nucleare tra le due superpotenze della Guerra Fredda è diminuito, ma la minaccia del terrorismo nucleare no. La banca dati sul Traffico Illecito dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, a partire dal 1993 ha documentato 615 casi di perdita o di furto di nucleare o di materiale radioattivo, di cui 16 casi di uranio altamente arricchito. L’atomica viaggia su container.
Quel “pacifista” di Henry Kissinger, ha recentemente affermato: “Il rischio delle armi nucleari rimane, infatti, un problema strategico globale e le conseguenze dell’inazione sono catastrofiche. Dobbiamo chiederci: come reagiranno i cittadini al caos ed alla sofferenza di un attacco nucleare? Non chiederanno di sapere che cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo? La nostra epoca ha rubato il fuoco agli dei. Possiamo, ora, limitare questo potere ai soli scopi pacifici, prima che ci consumi?”