Elezioni Montenegro: l’opposizione rivendica la vittoria-Fine dell’era Djukanovic?-Nato e Ue
Affluenza al 76% e sostanziale testa a testa ma non ha atteso la fine dello scrutinio il leader dell’opposizione filo serba e per rivendicare la vittoria alle elezioni politiche in Montenegro. Vecchia maggioranza impossibile e brutto colpo per il Partito del presidente Milo Djukanovic, al potere ininterrottamente per sei volte come premier e due volte come presidente.
Zdravko Krivokapic, leader dell’opposizione per il futuro della coalizione montenegrina, ha annunciato la vittoria ai suoi sostenitori nella notte: «Popolo del Montenegro, la libertà è avvenuta – ha detto – il Montenegro è diviso e se non offriamo quella mano di riconciliazione, non la offriremo mai. Noi offriamo quella mano a voi».
Il margine molto stretto tra le due coalizioni, 33% all’opposizione di Krivokapic e 35% alla maggioranza al governo, apre a coalizioni inedite rispetto al dominio trentennale dei filoeuropei montenegrini, che con Djukanovic invitano ad attendere i risultati finali: «In questo momento è chiaro – ha dichiarato il Presidente montenegrino – che insieme ai nostri tradizionali partner della coalizione abbiamo 40 seggi. La lotta per la maggioranza nel parlamento montenegrino è ancora in corso».
L’affluenza alle urne ha superato il 70 percento, dopo un anno di proteste e alta tensione tra il governo e i sostenitori dell’influente chiesa ortodossa. ll conflitto è scoppiato alla fine del 2019, quando il governo ha approvato una legge che potrebbe trasformare centinaia di monasteri in proprietà statale.
Djukanovic è accusato dalle opposizioni di fare leva su ambienti corrotti e criminali per mantenersi al potere. Il Montenegro, indipendente dal 2006 quando con un referendum si separò da una Unione con la Serbia, è entrato nella Nato nel 2017 e dal 2012 è impegnato nel negoziato di adesione all’Unione europea.