Montenegro elezioni, Djukanovic a confermare il potere che dura da quasi 30 anni

Elezioni parlamentari con ancora favorito il Partito democratico dei socialisti del presidente Milo Djukanovic, forza di governo da anni maggioritaria nel Paese ex jugoslavo. Le opposizioni fanno leva sopratutto sulla crisi economica legata alla pandemia, che ha colpito il turismo, prima industria del Paese, e sul malcontento della popolazione di etnia serba (circa il 30% del totale) per via di una legge religiosa ritenuta discriminatoria della Chiesa ortodossa serba largamente diffusa nel Paese, sembrano essersi rafforzate e potrebbero insidiare per la prima volta il dominio di Djukanovic, al potere in Montenegro da quasi 30 anni.

Chiudendo la sua campagna elettorale centrata sull’esaltazione dell’identità nazionale e contro l’espansionismo serbo – Djukanovic ha accusato le opposizioni di voler far tornare il Paese al passato.

Il piccolo Paese balcanico affacciato sull’Adriatico con circa 620 mila abitanti, è indipendente dal 2006 quando, con un referendum, si separò dalla Unione con la Serbia. Milo Djukanovic, 58 anni, politico esperto e discusso, divenne per la prima volta premier nel 1991 a soli 29 anni, e da allora è rimasto ininterrottamente al potere ricoprendo per sei volte la carica di capo del governo e due volte quella di presidente.

Filo-occidentale ed europeista, ha avviato nel 2012 del negoziato di adesione alla Ue, e l’ingresso nella Nato nel 2017. Ma i suoi rivali lo accusano di trasformismo politico e mire autocratiche, e di aver consolidato il suo potere facendo leva sulla corruzione, il nepotismo e il clientelismo.

Altri Articoli
Remocontro