Usa 2020, Kamala Harris candidata vicepresidente con Joe Biden, come avevamo previsto

Il candidato presidente democratico Joe Biden ha scelto Kamala Harris come candidata vicepresidente nella corsa alla Casa Bianca. Il ticket Biden-Harris sfida Donald Trump e il vicepresidente Mike Pence. È la prima donna nera a essere nominata in un ticket per la Casa Bianca

Donna, nera e magistrato

Harris, 55 anni, è la prima donna nera a essere nominata in un ticket per la Casa Bianca. Pragmatica e moderata, la senatrice della California è stata considerata la scelta più sicura dalla campagna di Biden per la vicepresidenza. La scelta di Biden arriva dopo una ricerca condotta col massimo della segretezza, con molti dei donatori e dei consiglieri della campagna elettorale tenuti all’oscuro, sottolinea la Cnn. Biden e Harris accetteranno formalmente le loro nomination la prossima settimana, durante la convention democratica.

L’annuncio

“Ho il grande onore di annunciare che ho scelto come candidato alla posizione di vice Kamala Harris, una combattente coraggiosa per e uno dei migliori servitori dello Stato”, ha scritto Biden su Twitter. Harris, 55enne senatrice della California, diventa così la prima donna afroamericana a essere nominata in un ticket presidenziale.

La previsione di Michele Marsonet il 31 luglio, e la biografia di Kamala Harris

«Rinvio elezioni ???» twittato da Trump respinto da giuristi e stessi repubblicani.
Trump probabile perdente corregge il tiro: «Non voglio rinviarle, ma via posta sarebbero truccate», frottole dicono gli esperti, il rischio brogli non esiste.
‘La paura fa 90’ si dice in Italia. Mentre negli Usa, a John Biden basterà tenere un profilo ‘normale’ per vincere nella differenza.
Con slanci di creatività, se verrà resa ufficiale la candidatura della donna afroamericana Kamala Harris, come ipotizza Michele Marsonet.

Joe Biden con vice donna afroamericana

Com’è noto l’ex vice di Obama, dopo aver ottenuto l’investitura del partito democratico, aveva detto a chiari termini di puntare su una donna, preferibilmente afroamericana.
La lentezza della scelta ha pure suscitato polemiche, e i repubblicani ne hanno approfittato per accusare Biden di indecisione poco adatta a un presidente, e per usare a più non posso il nomignolo di “sleepy Joe” che Trump gli ha affibbiato.
La lentezza è in parte spiegata dal gran numero delle possibili candidate, giacché i giornali ne hanno contate ben 12. Biden ha comunque insistito sulla necessità di un vice donna e appartenente alle minoranze etniche. E, in effetti, nessuna candidatura maschile è stata presa in considerazione.

Kamala, già procuratrice generale in California

Fonti attendibili ora indicano che la prescelta sarà Kamala Harris, senatrice della California e già procuratrice generale in quello Stato. Avendo 56 anni è piuttosto giovane, soprattutto considerando che i due candidati alla presidenza, Trump e Biden, sono invece anziani e ultrasettantenni.
La Harris, che gode di una certa notorietà a livello nazionale, non è però afroamericana. Il padre ha origini giamaicane e la madre origini indiane. Si è comunque sempre battuta a favore della comunità nera.
Appartiene alla sinistra del partito ma non all’ala più radicale, pur essendo su posizioni di sinistra più marcata rispetto a Biden. Si era pure candidata alle elezioni presidenziali per poi ritirarsi piuttosto in fretta a causa degli scarsi risultati ottenuti e dei costi della campagna per lei proibitivi.

Una donna dal carattere forte

Dopo il ritiro ha subito appoggiato Biden con convinzione affiancandolo spesso in comizi e dibattiti, tutti virtuali per via della pandemia che negli Stati Uniti è dilagante.
Tra i due i rapporti personali sono ottimi e Biden ha sempre avuto per lei parole di stima, peraltro ricambiate. Unico neo un acceso battibecco durante un dibattito a causa di presunte relazioni amichevoli che Biden avrebbe intrattenuto in passato con alcuni senatori in odore di segregazionismo.
I suoi avversari fanno notare che non si è mai scusata per quell’episodio, ma Biden non ha attribuito importanza all’incidente, preferendo trattarlo come indice di un carattere forte.

La stanca coppia Trump Pence

Se la notizia dovesse essere confermata, il ticket democratico si presenterebbe piuttosto bene davanti all’elettorato, e sarebbe in grado di sfidare apertamente il ticket repubblicano Trump-Pence già in corsa da tempo.
Occorre solo appurare se gli afroamericani sono soddisfatti della scelta, visto che in precedenza sembrava pressoché sicuro che sarebbe stata una loro esponente ad affiancare il candidato democratico. Inoltre la Harris potrebbe essere considerata troppo “moderata” dagli elettori che nelle primarie avevano puntato su Bernie Sanders.
Biden può comunque vantarsi di aver riportato le donne al centro della scena dopo l’imprevista sconfitta di Hillary Clinton nelle ultime elezioni.

E, in caso di successo, Kamala Harris sarebbe la prima vice-presidente donna degli Stati Uniti.

Gli analisti sono anche curiosi di sapere come reagirà Donald Trump alla novità, e quale sarà la sua strategia per mettere in cattiva luce il ticket democratico. Per ora si cura poco degli avversari, e salvo sparate sul rinvio delle elezioni è concentrato sulla lotta alla pandemia e sulla guerra mediatica e commerciale sempre più aspra con la Cina.

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Kamala Harris e Donald Trump

Ieri l’ha definita “cattiva”, “sgradevole” e “bugiarda”, ma da privato cittadino per due volte Donald Trump ha fatto donazioni a favore della candidatura di Kamala Harris a procuratore generale della California. Il retroscena è stato scoperto da Nbc News in possesso di documenti che lo confermano: nel 2011 Trump donò alla campagna di Harris 5 mila dollari e altri mille nel 2013.

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