Polonia, Gran Bretagna e Repubblica Ceca, i Paesi che dirigerebbero le rivolte contro in quasi eterno presidente, al sesto mandato dopo 26 anni di potere. Congratulazioni di Xi Jinping da Pechino. Putin insegue, forse senza troppo entusiasmo. Berlino sostiene che «gli standard democratici non sono stati rispettati». Proteste, violenze per le strade, ma lui, Lukashenko, mobilita la polizia antisommossda e l’esercito e reprime pestando duro. Negli scontri un morto, 200 feriti e 3mila arresti in scontriBielorussia, Lukashenko con un esagerato 80,23%, la sfidante ‘brogli e nostra vittoria’. Rivolta e repressione violenta. Un morto e centinaia di feriti ma la piazza non si ferma
La leader dell’opposizione, Svetlana Tikhanovskaja, che ha ottenuto il 9,9%, non ha riconosciuto l’esito del voto e ha chiesto alle autorità che “il potere passi pacificamente all’opposizione”. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha chiesto un conteggio “esatto” dei voti espressi e ha condannato la violenta repressione. La violenza contro chi protesta non è la risposta. La libertà di espressione, di assemblea, i diritti umani di base devono essere sostenuti”: lo scrive su twitter il presidente del Consiglio europeo Charles Michel commentando i fatti in Bielorussia.
È il bilancio, ancora parziale, della notte di scontri in Bielorussia a seguito del risultato delle elezioni. Lo fa sapere il centro per i diritti umani Vesna, citato da vari media russi. “Un partecipante alle proteste che hanno avuto luogo ieri sera a Minsk è morto”, recita una dichiarazione pubblicata sul sito web del centro per i diritti umani Viasna. Secondo gli attivisti dei diritti umani, il giovane ha subito una lesione cerebrale letale dopo essere stato investito da un veicolo speciale sul viale Pobediteley.