Libano, Beirut, due terribili esplosioni nel porto lacerano la città: crolli, decine di vittime, centinaia di feriti. Probabile incidente e non attentato

Almeno 50 morti, 2750 feriti

Sono state due potenti esplosioni, l’una a pochi secondi dall’altra. Entrambe nel porto di Beirut, scoppiate forse in un grande deposito di fuochi di artificio (una potenza tale da escludere un attentato). La seconda esplosione è stata talmente forte da evocare lo spettro di un ordigno nucleare, lasciando gli stessi libanesi perplessi sul fatto si trattasse solo di fuochi di artificio. Ultima versione, l’esplosione di un deposito di esplosivi sequestrati

Libano, altro durissimo colpo per un Paese sull’orlo del collasso economico

In questa città tristemente abitata agli attentati con grandi ordigni, un’enorme nuvola bianca a sfera e un’onda d’urto che ha distrutto finestre e vetrine a grande distanza non si era mai vista. Un’onda che ha devastato parte dei quartieri centrali nelle vicinanze del porto, nella parte orientale di Beirut.

Il bilancio è del tutto provvisorio. Si parla di decine di morti e centinaia di feriti. Per avere dati certi dalla citta e da un Paese sconvolto occorrerà attendere ancora a lungo. Molti corpi sarebbero sepolti sotto le macerie. Si tema possa trattarsi di una carneficina.

Libano, tragedia oltre le guerre

“Beirut è una città distrutta”, e le esplosioni di oggi sembravano “Hiroshima”,  ha detto ad una emittente libanese, trattenendo a stento le lacrime, il governatore di Beirut, Marwan Aboud, definendo quanto accaduto “un disastro nazionale senza precedenti”.

Aboud si è recato sul luogo dell’esplosione, al porto di Beirut, rivelando che tra i dispersi vi sarebbero numerosi vigili del fuoco accorsi sul posto per spegnere l’incendio conseguente alla prima esplosione.

Hamad Hasan, ministro della Sanità libanese, ha detto che i danni provocati dalle deflagrazioni sono ingenti. Secondo i responsabili della sicurezza libanese, le esplosioni potrebbero essere dovute a “materiali esplosivi confiscati” 

Secondo i corrispondenti di AFP sul posto, molte persone rimaste ferite a piedi si sono dirette verso gli ospedali della città. Davanti al centro medico di Clémenceau, decine di feriti, compresi i bambini, a volte coperti di sangue, aspettano di essere curati.

Quasi tutte le vetrine dei quartieri di Hamra, Badaro e Hazmieh, nella parte orientale di Beirut, sono state distrutte, così come i vetri delle auto che sono state abbandonate per strada con gli airbag gonfiati.

Secondo quanto apprende l’ANSA da fonti qualificate, due militari italiani sono rimasti feriti in modo non grave in seguito alle esplosioni avvenute a Beirut, mentre altri sono sotto osservazione perché in stato di choc. I militari fanno parte di un’unità Onu del contingente italiano in Libano.

Le esplosioni di Beirut hanno fatto crollare anche un edificio di tre piani e si cercano persone intrappolate sotto le macerie. Lo ha riferito, citando fonti mediche locali, presidente dell’Associazione dei medici stranieri in Italia, Fouad Aoudi, in contatto con i colleghi locali.

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