
«Nato con le Torri Gemelle, diventa più feroce con la pandemia. Nato sfruttando un’emergenza, diventa ancora più liberticida sfruttando un’altra emergenza».
«Ora si è ad un passo dal rendere il tutto ancora più drammatico: perché quel “tutto” sarà legale. Sarà permesso dalla legge».
A marzo di quest’anno è scaduta la validità del Freedom Act, che a sua volta aveva prorogato di altri cinque anni il Patriot Act, quello varato all’indomani dell’11 settembre. E anche negli Stati Uniti, di proroga in proroga, alcune cose, solitamente le peggiori, viaggiano verso l’eternità. La spiegazione del trucco: mentre tutti guardavano da una parte della legge (“sezione” o paragrafo 215), quella che consentiva agli inquirenti di raccogliere qualsiasi elemento che fosse “pertinente a un’indagine di sicurezza nazionale”, il veleno mortale era in coda.
Il governo americano, attualmente Trump, che si è arrogato il potere di raccogliere dati e informazioni n on ‘in casa’ di ognuno di noi almeno a faticare un po’, spiare mail o comunicazioni comunque private, ma chiedendoli e andandoseli a prendere direttamente dalle Big Tech, le grandi Company che sono veicolo e magazzini con vincolo di’ bone fide’ di tutte le nostre comunicazioni parlate e scritte.
«Fra le più inquietanti, quelle rilanciate da Fight For The Future, il gruppo di artisti, intellettuali, attivisti, capace da sempre di unire le battaglie per le libertà digitali a quelle per i diritti sociali».
E’ stata quest’associazione a denunciare che la maggioranza si preparava a votare un pacchetto di nuove norme che, con la scusa della lotta alla pedofilia, avrebbe addirittura vietato l’uso della crittografia. Messaggi segreti modello spie ma anche diritto alla riservatezza. Fbi più e peggio dei poteri dell’ex Kgb sovietico e uno non ci crede. E nessuno si aspettava che Mitch McConnell, capogruppo repubblicano al Campidoglio (guardatelo in faccia), ben sfruttando il clima di queste settimane, presentasse un emendamento al Freedom Act di poche righe.
Un testo stringato ma chiarissimo nei risultati: i poteri di sorveglianza dell’Fbi sono estesi alla navigazione on line, senza bisogno di autorizzazione.
Nessun mandato, né di un giudice, né di una qualsiasi entità terza. Gli investigatori potranno raccogliere tutta la cronologia dei siti, delle chat, dei siti visitati a loro discrezione.
L’hanno sempre fatto, ma di nascosto, come si è saputo qualche anno fa (Snawden), creando scandalo. Ora lo faranno e non ne risponderanno.
Qualcuno ha provato a bloccare questa mostruosità legislativa, spiega ancora Bocconetti. Il senatore democratico dell’Oregon, Ron Wyden, ha presentato un semplice contro-emendamento chiedendo che almeno ci fosse un mandato dei giudici prima che l’Fbi proceda a spiare tutto di chi decide lei. «Niente. La controproposta non è passata per un voto. Uno solo. Con un problema in più: che al momento del voto, in aula, in Campidoglio, non c’era Bernie Sanders. Che era assente giustificato perché impegnato altrove».
Problema politicamente assai più rilevante, che nove senatori democratici si sono allineati ai diktat di Mitch McConnell.