
Fra i manifestanti del corteo di protesta di Berlino, anche tanti rappresentanti dell’estrema destra tedesca. La massiccia presenza di movimenti estremisti e antisemiti ai raduni anti-Covid è ormai un classico. Ieri c’erano di Udo Voigt, condannato per aver elogiato in un comizio le SS naziste, e Nikolai Nerling, video-blogger antisemita, insegnante di scuola elementare licenziato per propaganda nazi. Critiche da tutti i partiti –‘il raduno «covidioti»’-, salvo il partito populista di destra Alternative für Deutschland.
Accade il giorno in cui la Repubblica federale registra l’impennata dell’indice di contagio -rileva Sebastiano Canetta sul Manifesto-: 955 nuovi ammalati e 7 morti in appena 24 ore, con il totale dei positivi al Covid a quota 209.653 e i morti a sfiorare i 10mila. Allarme rosso. «Chiunque metta deliberatamente a repentaglio la salute dei cittadini deve aspettarsi gravi conseguenze» tuona un ministro, ma intanto quei 20mila deficienti e potenziali untori circolano liberamente per la Germania e forse per l’Europa.
Ma il decollo dei contagiati tocca mezza Europa. Prima, purtroppo per loro, la Spagna con 1.525 nuovi casi in un solo giorno, record dalla fine del lockdown. Non va meglio in Francia con 1300 nuovi contagiati tra venerdì e ieri. mettendo sotto pressione i reparti di terapia intensiva dove i pazienti ricoverati attualmente sono ben 381. Fine di tante favole anche di origine medica. La pandemia con l’estate non è scomparsa, anzi. Lo dimostra bene la massiccia recrudescenza dei contagi in particolare nei Balcani.
In Romania 1.356 casi nelle ultime 24 ore (35 morti), in Bulgaria 11.150 ammalati e 285 nuovi infetti di ieri (13 morti). «E in Serbia e nella Macedonia del Nord si viaggia al ritmo, rispettivamente, di 372 e 185 nuovi positivi sul totale di 28.890 e 10.500 contagiati –(sempre Sebastiano Canetta)- Brutte notizie anche dalla vicina Bosnia (382 casi in un giorno). Al contrario della Grecia con soli 57 nuovi casi (1 morto) e soprattutto della Croazia che ieri ha comunicato all’Oms l’indice di aumento uguale a zero.
Numeri anche loro ‘sintomatici’ di una situazione sanitaria tutt’altro che sotto controllo, e contromisure a ‘geometria variabile’. A rendere meno drammatica, ma più difficile la ricerca è la caratteristica dei nuovi contagiati, in gran parte asintomatici. I sintomi del Covid 19, invece, si mostrano con tutta la potenza in altri continenti, a cominciare da quello americano, ieri 1442 morti negli Stati Uniti (oltre novemila nuovi casi nella sola Florida), 688 in Messico, 221 in Brasile, 83 in Bolivia e 76 in Cile.
Trump ieri ha attaccato Anthony Fauci che aveva elogiato le misure dei Paesi europei: «Sbagliato! – ha scritto il presidente in un Tweet – Abbiamo più casi perché abbiamo fatto più test di qualsiasi altro Paese, 60 milioni. Se ne avessimo fatti di meno, avremmo avuto meno casi. Come hanno fatto Italia, Francia e Spagna? Purtroppo adesso in Europa si stanno riacutizzando. La maggior parte dei nostri governatori ha lavorato duro e in modo intelligente». Ma sui tamponi è polemica