Presidenza Ue con miracolo Merkel per salvare l’Europa dalla sua peggior crisi

La concretezza anche nella sintesi. Ventiquattro minuti ad Angela Merkel per confermare un solenne impegno a nome della presidenza tedesca dell’Ue. E come rileva Michele Valensise sull’HuffPost, la rotazione della sorte richiama la Germania come nel 2007, dopo la bocciatura dei referendum in Francia e Olanda, «a rimettere in carreggiata l’Ue in un momento di grave difficoltà».

Il peggio da venire prova esistenziale

Sintesi e concretezza. «I mesi terribili alle nostre spalle e quelli difficili che ci attendono sono la “più grande prova esistenziale” nella storia dell’Unione europea». Il Credo nellì’Europa, e «rivendica la speranza in un futuro del continente fatto di coesione, responsabilità e solidarietà». E prova a spiegare ai sovranisti in buona fede che «Nel mondo globalizzato l’Ue nulla toglie ai suoi membri, ma li rafforza nel necessario confronto con gli altri attori mondiali».

Rispetto e passione

«Per il progetto comune, che serve al meglio interessi comuni, occorre “rispetto e passione”». Per Valensise, a lungo ambasciatore d’Italia a Berlino, Angela Merkel «valuta con precisione scientifica incognite e insidie della svolta da lei impressa alla politica di Berlino con l’iniziativa franco-tedesca delle settimane scorse e con la difesa della proposta della Commissione europea». Coscienti della resistenza anche in casa (non solo pessima Olanda e dintorni), «punta con vigore a una nuova solidarietà, a un nuovo patto tra i soci, nell’interesse preminente di tutti».

Nuovo patto tra soci e nuova fiducia

«Il cemento della nuova Unione dovrà essere la fiducia. Ecco il programma, calibrato sugli obiettivi e su un’idea di leadership da statista anziché sui sondaggi dei politicanti. Altro che Europa tedesca», scrive Michele Valensise.

Parlamento europeo

«Abbiamo bisogno di voi – dice la cancelliera agli europarlamentari – per la “traduzione culturale” in ventiquattro lingue, con i popoli di ciascun Paese, della nostra agenda». E le priorità sono chiare. Al primo posto ci sono i diritti fondamentali, che non valgono per alcuni e per altri meno; «oppure in certi casi sempre e in altri solo qualche volta». Valgono e basta. In primo piano la coesione, economica e sociale, oggi minacciata ancora di più dagli effetti asimmetrici della pandemia all’interno dei Paesi membri e nei rapporti tra loro. E si riconosca ora senza tentennamenti che in seno all’Ue la solidarietà non è generico altruismo bensì “un investimento sostenibile”. «Avvertimento per i cosiddetti “frugali”».

L’Europa nel mondo

Attenzione convinta per i mutamenti climatici per ridurre entro il 2030 le emissioni del 50% rispetto a trenta anni fa. Impegno forte per la digitalizzazione, dopo che l’emergenza Covid ha mostrato quanto l’Ue sia tuttora dipendente da Paesi terzi ed esposta alla diffusione di messaggi di odio e di false notizie: ci vuole una “sovranità digitale” europea. Infine, il rafforzamento della politica estera e di sicurezza (Balcani, Africa e, pur se con visioni molto diverse, Cina) e l’auspicio di superare il criterio paralizzante dell’unanimità per l’adozione delle decisioni.

«Lasciandosi andare a una rara nota sentimentale, nel duecentocinquantesimo anniversario della nascita di Beethoven, la Bundeskanzlerin confessa che oggi l’Europa le dà la stessa grande emozione della sua musica immortale».

Parlando di soldi, sussidi e prestito Mes

Raggiungere un accordo sul Recovery fund per salvare l’unità europea. “Entro l’estate”, spera la cancelliera  e riferisce Angela Mauro. Che poi vuol dire entro fine luglio. Ma al momento l’intesa è lontana. «Ma la cancelliera ha in mente un compromesso che, apprende Huffpost, potrebbe andar bene anche all’Italia, la Spagna e i paesi più in difficoltà con la crisi da covid».

La ri-proposta franco tedesca

Il Recovery fund verrebbe ridotto ai soli 500mld di sussidi a fondo perduto, che poi sono la proposta iniziale del duo franco-tedesco, ma per i prestiti, rivolgersi solo al Mes, è il messaggio inviato al nord Europa virtuoso e tignoso. Ma già arrivano le prime proteste da parte politica italiana. Giuseppe Conte, in visita oggi dall’alleato spagnolo Pedro Sanchez, l’importante è che non si tocchino i sussidi a fondo perduto.

Nord e sud Europa alla resa dei conti all’ombra del covid

Sassoli avverte Merkel sui quattro paletti irrinunciabili della maggioranza parlamentare: nessuna riduzione del bilancio pluriennale e del recovery fund, istituzione immediata di almeno due risorse proprie (tasse europee) e le altre entro 5 anni, che il Parlamento abbia poteri di controllo sulla spesa. «L’Europa non è un bancomat», dichiara in aula il tedesco Manfred Weber, presidente dei Popolari, a ricordare ad Angela Merkel i problemi che ha in casa.  

Per questo, nel discorso in aula la leader tedesca insiste sul concetto di “coesione”, sulla necessità di cercare un compromesso per il bene dell’unità europea stavolta davvero a rischio.

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