
Ora è ufficiale: gli Stati Uniti si ritirano dall’Organizzazione mondiale della sanità. La lettera di notifica è stata inviata dall’amministrazione Trump al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite. La decisione però entrerà in vigore il 6 luglio del 2021, visto l’obbligo di preavviso di un anno. Nel frattempo gli Stati Uniti dovranno onorare tutti gli impegni per l’anno in corso, compresi gli obblighi finanziari. Non è dunque detto che l’uscita degli Usa dall’Oms si concretizzi davvero, viste le elezioni presidenziali americane del prossimo 3 novembre che potrebbero non rivedere una conferma di Donald Trump.
Il presidente americano aveva annunciato lo scorso maggio di volersi ritirare dall’Oms dopo aver accusato l’organismo internazionale di una gestione dell’emergenza coronavirus troppo favorevole alla Cina. Un anno per i ripensamenti: cambiare opinione o presidente. Il budget biennale per l’OMS è di circa 6 miliardi di dollari, provenienti dai paesi membri di tutto il mondo, mentre nel 2019, l’ultimo anno per il quale erano disponibili dati, gli Stati Uniti hanno contribuito con circa 553 milioni di dollari.
La decisione Usa per il momento non intacca l’operatività dell’Oms nel pieno della lotta al coronavirus, con 11,6 milioni di contagi e mezzo milione di morti in tutto il mondo.
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Nuovo record al peggio. 60.209 nelle ultime 24 ore secondo i dati della Johns Hopkins University. In totale i casi di contagio in Usa sono oramai quasi tre milioni: 2.991.351. Le vittime dall’inizio della pandemia sono 131.362. Il presidente attacca Fauci: «Non ho ascoltato i miei esperti e ho vietato l’ingresso alla Cina. Se non l’avessi fatto oggi staremmo peggio»