Usa, record di contagi e contraddizioni – Trump: ‘focolai, ma l’economia ruggisce’ – Dati sospetti

Quasi 53 mila casi in ventiquattr’ore, situazione sanitaria fuori controllo ma l’economia sta dalla parte di Trump e la disoccupazione scende all’11% e aiuta la corsa al voto del presidente. Ma i dati della Casa Bianca sono sospetti

L’America della contraddizioni

Da una parte, il record assoluto dei casi di coronavirus, dall’altra, l’impennata dell’occupazione oltre ogni aspettativa. «Su questi due opposti si giocherà la partita per la Casa Bianca a novembre –scrive su La Stampa Paolo Mastrolilli da New York- salvo «sorprese di ottobre» sempre possibili, le proteste razziali, l’offensiva di Trump per la legge e l’ordine, e le insinuazioni sulle capacità mentali del candidato democratico Biden, che sta già rispondendo mettendo in discussione quelle del presidente».

Covid da paura, più di Trump

Mercoledì 52.789 americani sono risultati positivi al Covid, il numero più alto dall’inizio dell’epidemia. I decessi non stanno ancora seguendo la stessa curva perché ora si ammalano i giovani più forti e  il sistema sanitario è un po’ più preparato a curarli, ma esiste il timore che l’impennata dei morti seguirà a breve.

Fallimento gestione pandemia

Dati che certificano senza ombra di dubbio il fallimento del presidente nella gestione del coronavirus, se non altro perché gli Usa hanno il 4% della popolazione mondiale e il 25% dei casi e delle vittime.

Trump ha sbagliato due volte

La prima, quando ha ritardato i lockdown, forse pensando in buona fede di poter davvero contenere il contagio, o più probabilmente perché voleva evitare la recessione in un anno elettorale. La seconda, quando ha spinto per accelerare la riapertura, sempre in vista del voto, che ha contribuito almeno per il 50% all’impennata dei contagi. Ormai non ha più alcuna possibilità di presentare la sua strategia come un successo, al punto che secondo i più diffidenti si è arreso all’idea dell’immunità di gregge, pur senza annunciarlo.

Ma lui zucca dura insiste

Ma lui, caratteriale, insiste. Stasera parlerà al Mount Rushmore davanti a 7.500 spettatori non obbligati ad alcuna misura di sicurezza, e domani parteciperà alla celebrazione del 4 luglio a Washington, nonostante le autorità cittadine e i consulenti scientifici come il dottor Fauci lo abbiano sconsigliato. Dopo le pressioni arrivate dagli stessi repubblicani, ha finalmente detto di non essere contrario ad usare la maschera, che però non ha mai indossato in pubblico, e il governatore della Florida DeSantis, uno dei suoi alleati più stretti, ha detto che comunque il coronavirus non rifermerà l’economia.

Economia lavoro dati sospetti

Le riaperture accelerate hanno avuto il loro effetto sul mercato del lavoro che nel mese di giugno ha creato 4,8 milioni di posti. Risultato positivo sorprendente, salvo il fatto che il dato è stato raccolto prima del 12 giugno, e non tiene conto dei licenziamenti avvenuti dopo le richiusure seguite alla ripresa dei contagi.

Assunti e licenziati facili ma i morti non resuscitano

Negli USA è facile assumere tanto quanto è facile licenziare, quindi questi numeri sull’occupazione lasciano il tempo che trovano, un giorno assumono 100.000 persone e sembra tutto “America Great Again”, il giorno dopo ne licenziano 100.000. Fanno più testo i 53.000 morti al giorno, quelli una volta morti non resuscitano.

Paura 4 luglio e l’indipendenza da ogni prudenza

Dati certi e nudi,  i 55mila i nuovi vasi di Covid, nuovo record giornaliero mondiale, con focolai di infezione nella maggioranza degli Stati. E adesso si guarda con preoccupazioni alle celebrazioni per il 4 luglio, festa molto amata dagli americani. «I californiani dovrebbero indossare maschere ed evitare di radunarsi con le famiglia il 4 luglio» l’appello del governatore dopo che i contagi nello Stato sono aumentati a 4mila. Ma il governatore ha smesso di minacciare un giro di vite su coloro che violano gli ordini statali di sanità pubblica.

Giovani più indisciplinati e più colpiti

Tra i più indisciplinati nel rispettare le indicazioni di distanziamento e utilizzo della mascherina ci sono i giovani. E nella Contea di Sacramento, quasi la metà di coloro che risultano positivi al test ora hanno meno di 40 anni. Anche il mondo dello sport paga la superficialità. Altri 25 giocatori della Nba sono risultati positivi, con il campionato di basket, lo sport nazionale Usa come da noi il calcio, che dovrebbe ripartire il 30 luglio.

Pandemia fuori controllo in America Latina

Dopo giorni di stabilità, le cifre della pandemia in America Latina sono tornate a salire. Il Brasile non sembra vedere la luce alla fine del tunnel, con numeri alti ma stabili, scrive l’Ansa. Un milione e mezzo di casi  dall’inizio della pandemia 62mila morti. La peggior guerra mai combattuta e persa dal Brasile a guida Bolsonaro.

Israele seconda ondata

Seconda ondata di coronavirus e tornano le misure restrittive: sinagoghe, bar, club e sale per eventi potranno ospitare al massimo 50 persone, mentre negli altri spazi al chiuso, case comprese, il numero ammesso scenderà a 20. «Il virus non se ne è andato, è ancora qui e colpisce», ha sottolineato il premier Netanyahu, alle prese col difficile equilibrio tra virus e l’economia.

Nuova impennata in Corea del Sud

In Corea del Sud sono stati registrati altri 63 casi di coronavirus, la maggior parte fuori dalla capitale Seul, per la prima volta in due mesi. Dall’inizio dell’epidemia il Paese ha registrato 12.967 casi con 282 morti; la recente impennata di contagi preoccupa ma è ancora gestibile e le autorità locali potranno decidere se adottare misure più dure per contrastare la diffusione del coronavirus.

Corea del Nord, virus vietato da Kim

Kim Jong Un ha riaffermato che la Corea del Nord non ha avuto un solo caso di Covid-19: il paese ha «completamente impedito l’insorgere del virus maligno» nonostante la crisi sanitaria mondiale. Molti i dubbi degli osservatori in merito, anche in virtù degli stetti rapporti commerciali e di collegamento con la Cina.

Tags: Covid mondo Usa
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