
«Joe Biden non farà rivivere l’Alleanza atlantica». È questa, secondo la ricostruzione di Janah Ganesh sul Financial Times, l’intenzione del candidato dei Democratici che sfiderà il presidente Donald Trump alla prossime elezioni. Valutazione politiche legate all’attualità del ’dopo blocchi’ rivisitata dal contesto storico in cui l’Alleanza Atlantica è nata. Perché oggi, di fatto, il contesto storico attuale è completamente estraneo ai valori che hanno fatto nascere il patto internazionale, afferma il collega britannico che oltre al Financial Times, collabora abitualmente con la Bbc.
«L’impegno degli Stati Uniti in Europa è nobile, antico e di grande successo. Ciò non impedisce che sia leggermente strano. Trent’anni dopo la caduta dei sovietici, ad esempio, gli Stati Uniti continuano a presidiare una Germania che non è solo ricca ma, nella forma recente, più stabile internamente del suo protettore», spiega il giornalista. Poi la rozzezza dell’attuale Casa Bianca, e l’ordine del presidente di ritirare parte delle truppe Usa dalla Germania, «solo un antipasto di quello che potrebbe accadere che non ha colto impreparati i Paesi membri della Nato».
Le critiche alla sostanza oltre che ai modi della politica estera Usa nei confronti soprattutto dell’Europa sono molti anche negli Stati Uniti, comprese quelle di alcuni suoi colleghi repubblicani. Trump rozzo e spesso maleducato prende il mondo a spintoni, e «a trarre beneficio dalla mossa di rimozione delle truppe sarebbero solo i nuovi “nemici” dell’ovest: Cina e Russia». «Detto questo, la minaccia della Casa Bianca va anche intesa come l’ultimo richiamo per l’Europa sulle promesse di un maggiore impiego militare nell’alleanza»: investire più soldi in armamenti e quel 2% del Pil nazionale che ora, a Covid tutto ancora ma misurare nelle conseguenze, fa un po’ sorridere.
Non solo Trump a giustificare le criticità che in questi anni sono via vie emerse sempre più gravi su molti temi fondamentali dell’accordo. «L’alleanza atlantica non conterà su un futuro sicuro una volta che Trump se ne sarà andato. La relazione è assillata da tensioni inesorabili, non solo da un presidente dirompente» continua Janah Ganesh.
La questione principale, in estrema sintesi, le implicazioni e il ruolo eterno degli Stati Uniti in Europa».
In questo panorama, aggiunge Ganesh, sarebbe sciocco aspettarsi una svolta, un ritorno al passato, dal democratico Joe Biden. Anche Biden pretenderà uno sforzo di difesa europeo più vigoroso in cambio della leadership americana e il sostegno contro le pressioni russe e cinesi. «Punto sul quale, al momento, gli Stati europei non sembrano avere una reale urgenza».
«Fino agli anni ’70, la maggior parte dei paesi del mondo erano autocratici – scrive il giornalista – e i pochi liberali hanno cercato sicurezza nell’unione. Ora, la maggior parte dei paesi sono democrazie, altri sono passati dai sistemi autoritari a sistemi “misti” (Altri dalle democrazie vorrebbero passare a sistemi misti, NdR). E questo priva lo stesso patto Atlantico del suo impeto vincolante». E il detonatore che potrebbe far saltare quanto fin qui creato non sono solo gli scatti provocatori di Trump: molti Paesi europei, i cui bilanci sono schiacciati dal coronavirus, sono inclini a un modello autosufficiente, sia in termini economici sia militari.
«l’Alleanza atlantica ha bisogno di una ragion d’essere più profonda di quella attuale, e l’elezione di un nuovo leader americano non la darà».