Fine dell’Alleanza atlantica? Ha iniziato Trump concluderà Biden sostiene il Financial Times

L’ultimo segnale di crisi tra Stati Uniti ed Europa è stato l’annuncio del ritiro di una parte delle truppe statunitense dalla Germania deciso da Trump. Ma secondo il Financial Times, rilanciato da Linkiesta, anche il candidato dei Democratici sempre più accreditato a vincere, si starebbe interrogando sulla reale utilità del patto in questo momento storico. E se vogliamo dirla tutta, anche molti Paesi protagonisti in Europa se lo stanno chiedendo. La Germania che al ritiro dei soldati Usa aggiunge, allora portatevi via anche le bombe atomiche. E Ieri Macron, che litigando con la Turchia sulla Libia, della Nato dice chiaro e senza equivoci che certe doppiezze di Ankara e, sottinteso, di Washington, «confermano la morte cerebrale dell’Alleanza»

Trump forse uscente, ma Biden?

«Joe Biden non farà rivivere l’Alleanza atlantica». È questa, secondo la ricostruzione di Janah Ganesh sul Financial Times, l’intenzione del candidato dei Democratici che sfiderà il presidente Donald Trump alla prossime elezioni. Valutazione politiche legate all’attualità del ’dopo blocchi’ rivisitata dal contesto storico in cui l’Alleanza Atlantica è nata. Perché oggi, di fatto, il contesto storico attuale è completamente estraneo ai valori che hanno fatto nascere il patto internazionale, afferma il collega britannico che oltre al Financial Times, collabora abitualmente con la Bbc.

Amore Usa Europa antico ma fuori tempo

«L’impegno degli Stati Uniti in Europa è nobile, antico e di grande successo. Ciò non impedisce che sia leggermente strano. Trent’anni dopo la caduta dei sovietici, ad esempio, gli Stati Uniti continuano a presidiare una Germania che non è solo ricca ma, nella forma recente, più stabile internamente del suo protettore», spiega il giornalista. Poi la rozzezza dell’attuale Casa Bianca, e l’ordine del presidente di ritirare parte delle truppe Usa dalla Germania, «solo un antipasto di quello che potrebbe accadere che non ha colto impreparati i Paesi membri della Nato».

Per l’Europa nuovo amici da Ovest

Le critiche alla sostanza oltre che ai modi della politica estera Usa nei confronti soprattutto dell’Europa sono molti anche negli Stati Uniti, comprese quelle di alcuni suoi colleghi repubblicani. Trump rozzo e spesso maleducato prende il mondo a spintoni, e «a trarre beneficio dalla mossa di rimozione delle truppe sarebbero solo i nuovi “nemici” dell’ovest: Cina e Russia». «Detto questo, la minaccia della Casa Bianca va anche intesa come l’ultimo richiamo per l’Europa sulle promesse di un maggiore impiego militare nell’alleanza»: investire più soldi in armamenti e quel 2% del Pil nazionale che ora, a Covid tutto ancora ma misurare nelle conseguenze, fa un po’ sorridere.

Non solo qual presidente dirompente

Non solo Trump a giustificare le criticità che in questi anni sono via vie emerse sempre più gravi su molti temi fondamentali dell’accordo. «L’alleanza atlantica non conterà su un futuro sicuro una volta che Trump se ne sarà andato. La relazione è assillata da tensioni inesorabili, non solo da un presidente dirompente» continua Janah Ganesh.

«Gli attriti con la Germania, per esempio, vanno avanti ormai da tre anni a causa non solo dei rapporti complicati tra Donald Trump e la cancelliera Angela Merkel, ma anche perché le stesse grandi potenze del Vecchio Continente (in primis la Francia) hanno cominciato a mettere in dubbio il ruolo «di ‘ombrello’ di sicurezza degli Stati Uniti sull’Europa».

La questione principale, in estrema sintesi, le implicazioni e il ruolo eterno degli Stati Uniti in Europa».

Se sarà Biden non sarà un ritorno

In questo panorama, aggiunge Ganesh, sarebbe sciocco aspettarsi una svolta, un ritorno al passato, dal democratico Joe Biden. Anche Biden pretenderà uno sforzo di difesa europeo più vigoroso in cambio della leadership americana e il sostegno contro le pressioni russe e cinesi. «Punto sul quale, al momento, gli Stati europei non sembrano avere una reale urgenza».

Inoltre per Financial Times, a spingere Biden, in caso di vittoria alle elezioni, a fare un passo fuori dall’alleanza atlantica è «la trasformazione demografica degli stessi Stati Uniti». «A 38 anni, l’americano medio ha pochi ricordi della guerra fredda, e tanto meno le guerre mondiali che hanno formato la base emotiva dell’alleanza atlantica» prosegue il testo.

Un mondo diverso attorno alla potenza Usa

«Fino agli anni ’70, la maggior parte dei paesi del mondo erano autocratici – scrive il giornalista – e i pochi liberali hanno cercato sicurezza nell’unione. Ora, la maggior parte dei paesi sono democrazie, altri sono passati dai sistemi autoritari a sistemi “misti” (Altri dalle democrazie vorrebbero passare a sistemi misti, NdR). E questo priva lo stesso patto Atlantico del suo impeto vincolante». E il detonatore che potrebbe far saltare quanto fin qui creato non sono solo gli scatti provocatori di Trump: molti Paesi europei, i cui bilanci sono schiacciati dal coronavirus, sono inclini a un modello autosufficiente, sia in termini economici sia militari.

Biden meglio sul fronte climatico e sul commercio

Senza dubbio una Casa Bianca con Biden «collaborerebbe con l’Europa ai cambiamenti climatici e ridurrebbe lo scisma commerciale». Ma non un ritorno al passato Nato a noi noto sino a ieri. Anzi. «La loro relazione sta tornando alla sua fase di fine Ottocento, quando gli Stati Uniti e l’Europa avevano poco a che fare l’uno con l’altro al di fuori del flusso di persone e merci». E per quanto sia facile dare la colpa a Trump per le continue divergenza, per sopravvivere, conclude il giornalista:

«l’Alleanza atlantica ha bisogno di una ragion d’essere più profonda di quella attuale, e l’elezione di un nuovo leader americano non la darà».

Tags: Biden Nato Trump
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