Pechino blindata – Usa, più morti che nella prima guerra mondiale

Pechino blindata con 100 mila operatori sanitari già mobilitati si prepara al peggio mentre il Covid-19 si è diffuso ormai in 9 dei 17 distretti della città. Usa, più morti che nella prima guerra mondiale. La Germania è alle prese con un nuovo ampio focolaio nel Nordreno-Vestfalia

Contro il virus tutta la potenza cinese

Ansa – Dal 13 giugno, sono 356 mila i test effettuati sulla popolazione a un ritmo serrato, con lunghe ed estenuanti code malgrado un sole estivo davanti ai laboratori messi a punto, anche mobili: secondo le autorità municipali, la capitale adesso è in grado di effettuare 400.000 test al giorno. Il lockdown ‘soft’ imposto a Pechino, secondo la definizione usata dai media ufficiali, ha portato alla chiusura delle scuole primarie e secondarie, al divieto di lasciare la città per chi vive in aree considerate a rischio e il ritorno del controllo della temperatura e dell’obbligo della mascherina in luoghi pubblici chiusi o in posti affollati. I due aeroporti di Pechino hanno cancellato più del 60% dei voli in entrata e uscita.

Negazionismo criminale, 8 milioni di contagiati nel mondo

I casi di coronavirus a livello mondiale hanno superato la soglia degli 8,1 milioni, inclusi gli oltre 443mila morti: è quanto emerge dal conteggio della Johns Hopkins University. I dati dell’università americana indicano che ad oggi, 17 giugno, i contagi accertati nel mondo sono 8.176.296 ed i decessi sono 443.765. Finora le persone guarite sono 3.956.537.

Usa, peggio della prima guerra mondiale

Il bilancio dei morti provocati dal coronavirus negli Stati Uniti ha superato anche quello delle vittime americane della prima guerra mondiale. Nel primo conflitto mondiale, ricordano i media internazionali, morirono 116.516 americani, mentre il conteggio aggiornato della Johns Hopkins registra ad oggi 116.963 decessi nel Paese su un totale di 2.137.731 casi. Il bilancio dei morti negli Stati Uniti aveva già superato in aprile quello dei soldati statunitensi morti in Vietnam. Gli Stati Uniti hanno registrato ieri oltre 24.000 nuovi casi di coronavirus. I dati dell’università americana mostrano che nel Paese i contagi nelle ultime 24 ore sono stati almeno 24.219 ed i nuovi decessi sono stati 840: nel complesso, il bilancio dei casi à ora a quota 2.137.731 e quello dei morti a quota 116.963.

Pessimi comandanti, il Regno Unito insegue

le cifre certificate oggi dal dicastero della Sanità, la somma di decessi confermati dal tampone supera ora quota 42.000 (10.000 in più conteggiando anche i casi probabili indicati dall’Ons, l’Istat britannico), mentre i contagi diagnosticati sono 299.251. La curva delle nuove infezioni resta comunque in flessione, con 1.115 nuovi contagi testati nelle 24 ore e ricoveri in ospedale in costante calo.

Brasile Bolsonaro virus

In Brasile nuovo record di nuovi contagi in 24 ore, quasi 35mila (34.918). Il totale è ora di oltre 920mila e la velocità del contagio non mostra segni di attenuazione, tanto che probabilmente si dovrebbe arrivare al milione entro la settimana. Le nuove vittime sono quasi 1.300, per un totale che supera le 45mila. Lo riferisce la Bbc, citando gli ultimi dati.

Europa, paura Germania

Un nuovo ampio focolaio di Coronavirus è stato registrato nel Nordreno-Vesftalia, nell’impresa della carne Toennies. Almeno 400 dipendenti sarebbero risultati positivi al test. Nel distretto di Guetersloh, è stata per questo motivo disposta la chiusura delle scuole e degli asili infantili fino alle ferie estive, per evitare che il contagio dilaghi. Sono circa 7000 le persone finite in quarantena a causa del focolaio esploso nella fabbrica. È quanto emerso dalla conferenza stampa sul caso. L’impresa verrà temporaneamente chiusa, con importanti conseguenze per il mercato tedesco della carne, dove, verranno a mancare il 20% dei prodotti del comparto

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