Siria, ora è guerra della fame – Libano sulla scia – Il Caesar Act Usa

Caesar act, atto d’imperio Usa. Da oggi nuove pesanti sanzioni contro Assad e fame per i siriani. Colpito anche il Libano: caos e rischio guerra civile. Da oggi nuove pesanti sanzioni americane contro la Siria. La Casa Bianca e il Congresso sostengono di agire a difesa dei diritti umani contro Assad ma ad essere colpita è soprattutto la popolazione civile. Anche il Libano già nel caos coinvolto

Caesar Act, imperio Usa senza imperatore

Nessuna citazione latina colta. Il disegno di legge Caesar prende il nome dallo pseudonimo di un fotografo militare che contrabbandò 55.000 immagini fuori dalla Siria, mostrando le torture nelle prigioni di Assad. A differenza delle precedenti sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea, essa si rivolge ai sostenitori del regime al di fuori della Siria; nelle banche, nelle imprese e nella politica, espandendo un mandato alle capitali vicine, agli Stati del Golfo e all’Europa, che hanno mantenuto legami economici con Damasco. Dal 17 giugno, le istituzioni, le imprese o i funzionari che finanziano il governo di Bashar al-Assad potrebbero essere soggetti a divieti di viaggio, negare l’accesso al capitale e affrontare altre misure, tra cui l’arresto.

Spari a raffica, effetti collaterali

«La guerra ha provocato centinaia di migliaia di morti, civili e militari, ma il paese ne sta uscendo -sostiene Michele Giorgio su Nena News- Invece la crisi economica figlia della guerra rischia di far cadere il paese di nuovo nel baratro. Le conseguenze del recente lockdown imposto dal coronavirus saranno di poco conto di fronte al disastro in cui si ritroveranno milioni di civili siriani a causa delle sanzioni economiche previste dal “Caesar Syria Civilian Protection Act”». Crisi economica travolgente e rimpasto di governo deciso da Assad. Hussein Arnous la scorsa settimana ha accettato di guidare il governo nel periodo economico più difficile per la Siria di questi ultimi dieci anni.

Lira siriana e libanese a picco

Le sanzioni in vigore oggi ma hanno già contributo al crollo verticale della lira siriana e di quella libanese. Le immagini di Beirut teatro di saccheggi e di scontri tra manifestanti di fazioni opposte e tra manifestanti e polizia, rischiano di ripetersi molto presto. Il governo di Arnous in Siria controlla la situazione ma la protesta popolare inizia a farsi strada. Nel distretto meridionale di Sweida, a maggioranza drusa, ad esempio. Verso il caos invece la situazione in Libano, «schiacciato com’è tra le proteste popolari contro corruzione, carovita e settarismo in corso da mesi e le condizioni insostenibili poste dal Fondo monetario internazionale per soccorrere il paese dei cedri, tra i più indebitati al mondo».

Guerra economica israelo centrica

Operazione geopolitica Usa israelo centrica. Prima l’Iran: stracciato l’accordo internazionale sul nucleare e sanzioni durissime contro Tehran, gli Stati uniti ora provano a strangolare l’economia siriana e, di riflesso, anche quella del Libano, paese controllato in parte di dal movimento sciita Hezbollah, alleato dell’Iran e di Damasco. Washington pensa che l’aggravarsi delle condizioni di vita in Siria finiranno per innescare una sollevazione contro la presidenza e il governo. I precedenti sei anni di massacro non c’erano riusciti.

Più potere a Caesar Trump

Il “Caesar Act” vorrebbe il presidente Bashar Assad, il suo entourage e gli apparati di potere. Come quelle contro l’Iran, la sanzioni colpiscono qualsiasi persona o azienda che effettui transazioni con Damasco. E Trump avrà poteri per congelare i beni di chiunque abbia a che fare con la Siria, di qualunque Paese sia. La legge prende di mira anche coloro che hanno a che fare con rappresentanti russi e iraniani a Damasco e considera la Banca centrale siriana come una sorta di «struttura di riciclaggio». Le sanzioni scoraggeranno gli investimenti in Siria e approfondiranno il suo isolamento dal sistema finanziario globale.

Freno aiuti umanitari Onu e Ong

La ricostruzione del paese devastato dalla guerra, resterà di fatto congelata. Il “Caesar Act” permette le importazioni di alimenti essenziali e l’ingresso in Siria degli aiuti umanitari destinati alla popolazione civile, ma sotto controllo molto rigido. Controllo Usa anche sulle Nazioni Unite, «per garantire che non stiano avvantaggiando il governo e il presidente Assad». Decisamente da Padroni del mondo con lo stesso Congresso che lo ha approvato, un po’ fuori misura. che forse

Libano alla disperazione

Colpito direttamente anche il Libano, canale tradizionale per il commercio e per gli investimenti in Siria. «La scomparsa del dollaro in Libano e il crollo della valuta nazionale (passata in pochi giorni da 1500 a 7.000 lire libanesi per un dollaro) accrescono l’ansia della popolazione per le conseguenze del “Caesar Act” –ancora Michele Giorgio-. I libanesi temono anche di rimanere senza elettricità: il paese importa dalla Siria una quota significativa del suo fabbisogno di energia».

Il crollo della lira siriana

Dollari della Banca centrale sul marcato è riuscito a tamponare il crollo della lira, ma il potere d’acquisto per la maggioranza della popolazione resta limitatissimo. «Basti pensare che prima della guerra 1 dollaro valeva 50 lire e che gli stipendi sono rimasti più o meno quelli di 9 anni fa» spiega un giornalista siriano a Damasco.

«I fondamentali economici sono molto preoccupanti, con la prospettiva di ulteriore aumento dell’inflazione. Trump pur di abbattere il presidente Assad è disposto a scatenare il caos in Siria e a portarci alla fame. E rischia di riuscirci».

Tags: Libano Siria
Condividi:
Altri Articoli
Remocontro