Affonda il Pil britannico, Londra verso una recessione record

Pil britannico in netto calo a marzo, mentre il dato trimestrale segna un -2%. Dato che a Londra il lockdown è iniziato solo il 23 marzo, il peggio quindi deve ancora venire

Il lockdown da coronavirus inizia a pesare nettamente sull’economia britannica, che si contrae del 5,8% mensile in marzo. Nel primo trimestre del 2020 la flessione del Pil comunicata dall’Ufficio nazionale di statistica è del 2% sugli ultimi tre mesi dell’anno scorso: un dato che, seppure migliore del -3,8% dell’Eurozona, segna il calo peggiore dalla fine del 2008.

Recessione assicurata

Non a caso la Banca di Inghilterra ha avvertito che l’economia del Regno Unito rischia la peggiore recessione da trent’anni, con un crollo del prodotto interno lordo stimato del 14% nel 2020. Gli ultimi dati mensili, del resto – su cui ha pesato soprattutto il calo del settore trainante dei servizi – scontano solo in parte il lockdown, iniziato in Gran Bretagna il 23 marzo. Per aprile e per il secondo trimestre le previsioni sono dunque decisamente più foscche. Se tecnicamente il Paese non è ancora in recessione (non ha cioè registrato due trimestri consecutivi di flessione del Pil, mentre il quarto trimestre 2019 aveva visto una crescita zero), l’appuntamento è solo rimandato.

Sostegni all’occupazione fino a ottobre

Il cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak ha annunciato un prolungamento fino alla fine di ottobre dei sussidi all’occupazione, in base al quale il Tesoro garantisce fino all’80% degli stipendi di 7,5 milioni di lavoratori che altrimenti sarebbero stati licenziati, con un costo – per le casse governative – che si aggira attorno agli otto miliardi di sterline al mese.

Economia britannica, entrata nella nuova crisi già fiaccata dall’incertezza politica ed economica legata a Brexit. Che rende ancora più temibili gli scenari futuri.

La follia quarantena per chi arriva adesso

Le compagnie aeree British Airways, EasyJet e Ryanair hanno annunciato di avere avviato un’azione legale contro il governo britannico perchè rinunci alla quarantena imposta ai viaggiatori in arrivo nel Regno Unito quale misura anti-coronavirus. Le tre compagnie aeree affermano in una nota congiunta che la quarantena in vigore da lunedì scorso e per almeno tre settimane “avrà un effetto devastante sul turismo britannico e sull’economia in generale e distruggerà migliaia di posti di lavoro” e hanno chiesto che la causa sia discussa “al più presto”

L’ECONOMIA PRE COVID SU CUI IL REGNO UNITO CONTAVA CON L’ADDIO ALL’UNIONE EUROPEA

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