
«Nell’attesa dell’approvazione da parte del consiglio dei ministri del decreto missioni, non ancora reso pubblico ma che decide la partecipazione nazionale alle operazioni militari oltremare, è stata annullata la prevista partecipazione di una fregata della Marina Militare italiana alla missione europea European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz (EMASOH) a guida francese nello Stretto di Hormuz, prevista dal gennaio scorso».
«La decisione del governo non è stata motivata: l’agenzia di stampa Public Policy parla della necessità di “risparmiare qualche risorsa economica in più, visto il particolare momento che il nostro Paese sta vivendo”». O ancora scontro di fazioni ai ’vertici interforze’ dello Stato Maggiore difesa, o risparmi per Coronavirsu molto più logici, o, terza ipotesi, sospetto di Analisi Difesa, lo zampino del Ministero degli Esteri che però, oggettivamente, ha tutte le ragioni per dire la sua sulla missioni militari italiane all’estero. Sempre che sia una partita di diplomazia e non di impuntatura tra ministri. Va detto il decreto missioni estere stanzia anche i fondi per la cooperazione e sviluppo della Farnesina, e anche per i soldi che diminuiscono vale la iniqua regola della fame, dove più piangono qualcuno gode.