Piano Marshall da 750 miliardi proposto dalla Commissione per l’economia Ue

Recovery Fund da 750 miliardi: 82 a fondo perduto destinati all’Italia (90 di prestiti a tassi agevolati). La quota dedicata agli stanziamenti è di 500. I fondi della «Facility» verranno ripartiti tra i Paesi in base a precisi criteri e distribuiti sotto forma di prestiti o sussidi

Fondo Europeo per la ripresa

Numeri da brivido ma ancora soltanto una proposta. Cinquecento miliardi di sussidi a fondo perduto e duecentocinquanta miliardi in prestiti: questo l’equilibrio trovato all’interno della Commissione sull’entità del Recovery Fund. Che avrà un valore complessivo di 750 miliardi, come ha confermato con un tweet il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. L’Italia, come previsto, sarà il principale beneficiario e dovrebbe ottenere circa 82 miliardi di euro di sussidi a fondo perduto (su un totale di 500), ma potrebbe avere accesso anche a 90 miliardi di prestiti a tassi agevolati.

Ursula von der Leyen per la ripresa

«La crisi ha effetti di contagio in tutti i Paesi e nessuno può ripararsi da solo. Un’economia in difficoltà da una parte indebolisce una forte dall’altra. Divergenze e disparità aumentano e abbiamo solo due scelte: o andiamo da soli, lasciando Paesi e regioni indietro, o prendiamo la strada insieme. Per me la scelta è semplice, voglio che prendiamo una strada forte insieme», il prologo della difficile relazione della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Duemila 400 miliardi  in totale

«Lo sforzo complessivo dell’Ue per la ripresa sarà da 2.400 miliardi di euro». «Le proposte più coraggiose sono quelle più sicure», ha detto spiegando che la proposta del Fondo da 750 miliardi si aggiungerà ai 1.100 miliardi di bilancio pluriennale Ue, per un totale di 1.850 miliardi” di euro. Il tutto sarà sommato ai 540 miliardi delle misure già approvate»

All’Italia quanto e cosa

Il pacchetto del Recovery Fund proposto dalla Commissione europea per l’Italia è di 172,7 miliardi di euro, secondo l’Ansa. 81,807 miliardi sarebbero versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti. All’Italia la quota più alta destinata a un singolo Paese sia in termini assoluti sia per quanto riguarda gli aiuti a fondo perduto che i prestiti.

Conte festeggia ma la ‘perfida Olanda’

«500 miliardi a fondo perduto e 250 di prestiti sono una cifra adeguata. Ora acceleriamo su negoziato e liberiamo presto le risorse», scrive il premier Giuseppe Conte sui social. «Dall’Europa aspettiamo soldi veri», commenta Matteo Salvini, guardando ad alcuni suoi amici sovranisti su a Nord. La prudenza dei commentatori tecnici:

«Questo è un dossier che richiede l’unanimità, quindi i negoziati richiederanno tempo. E’ difficile pensare che questa proposta potrà essere il risultato finale di quei negoziati». Di questo no per ora educato ma deciso la prima reazione di fonti diplomatiche olandesi sulla proposta della Commissione europea.

Non ‘Paesi frugali’ o ‘Paesi spendaccioni’

«Non esistono paesi frugali ed altri spendaccioni», ammonisceil presidente del parlamento europeo David Sassoli. «Piuttosto esistono Paesi consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte e Paesi inconsapevoli». «Tutti si avvantaggiano dei benefici del Mercato europeo e anche i paesi che hanno sollevato obiezioni ne sono tra i principali destinatari. Mi auguro che tutti ne siano consapevoli».

Quanto valgono i cosiddetti ‘Frugali’

Dalla Svezia all’Olanda, i  5 Paesi che limitano il fondo Ue contro Covid e ostacolano le richieste dell’Italia. In cinque non fanno la popolazione dell’Italia, contano per un decimo di quella dell’Unione europea e un sesto del suo reddito. Olanda, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia schierate a colpi di veti per rendere il più piccolo e inutile possibile la ‘Recovery Initiative’.

Miopia nazionalista autolesionista

«Picconare la tenuta dell’Unione europea da cinque piccoli Paesi che, in media, devono all’export il 57% del loro reddito. In un mondo che ha già visto crollare gli scambi con Cina e Stati Uniti. «Ciascuno sega il ramo su cui è seduto a proprio modo», ironizza Federico Fubini sul Corriere della sera.

La dura Olanda fragile in casa

Dietro ai veti dell’Olanda si nasconde la fragilità politica del suo governo appeso a pochi voti, con sullo sfondo le elezioni del marzo 2021. Il ministro delle Finanza, l’uomo dei no ai Paesi del Sud, punta a prendersi la leadership di partito ed esecutivo, mentre l’estrema destra è pronta a sfruttare ogni debolezza per guadagnare consensi.

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