
Numeri da brivido ma ancora soltanto una proposta. Cinquecento miliardi di sussidi a fondo perduto e duecentocinquanta miliardi in prestiti: questo l’equilibrio trovato all’interno della Commissione sull’entità del Recovery Fund. Che avrà un valore complessivo di 750 miliardi, come ha confermato con un tweet il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. L’Italia, come previsto, sarà il principale beneficiario e dovrebbe ottenere circa 82 miliardi di euro di sussidi a fondo perduto (su un totale di 500), ma potrebbe avere accesso anche a 90 miliardi di prestiti a tassi agevolati.
«La crisi ha effetti di contagio in tutti i Paesi e nessuno può ripararsi da solo. Un’economia in difficoltà da una parte indebolisce una forte dall’altra. Divergenze e disparità aumentano e abbiamo solo due scelte: o andiamo da soli, lasciando Paesi e regioni indietro, o prendiamo la strada insieme. Per me la scelta è semplice, voglio che prendiamo una strada forte insieme», il prologo della difficile relazione della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
Il pacchetto del Recovery Fund proposto dalla Commissione europea per l’Italia è di 172,7 miliardi di euro, secondo l’Ansa. 81,807 miliardi sarebbero versati come aiuti e 90,938 miliardi come prestiti. All’Italia la quota più alta destinata a un singolo Paese sia in termini assoluti sia per quanto riguarda gli aiuti a fondo perduto che i prestiti.
«500 miliardi a fondo perduto e 250 di prestiti sono una cifra adeguata. Ora acceleriamo su negoziato e liberiamo presto le risorse», scrive il premier Giuseppe Conte sui social. «Dall’Europa aspettiamo soldi veri», commenta Matteo Salvini, guardando ad alcuni suoi amici sovranisti su a Nord. La prudenza dei commentatori tecnici:
«Non esistono paesi frugali ed altri spendaccioni», ammonisceil presidente del parlamento europeo David Sassoli. «Piuttosto esistono Paesi consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte e Paesi inconsapevoli». «Tutti si avvantaggiano dei benefici del Mercato europeo e anche i paesi che hanno sollevato obiezioni ne sono tra i principali destinatari. Mi auguro che tutti ne siano consapevoli».
Dalla Svezia all’Olanda, i 5 Paesi che limitano il fondo Ue contro Covid e ostacolano le richieste dell’Italia. In cinque non fanno la popolazione dell’Italia, contano per un decimo di quella dell’Unione europea e un sesto del suo reddito. Olanda, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia schierate a colpi di veti per rendere il più piccolo e inutile possibile la ‘Recovery Initiative’.