
Gli ambasciatori dei Paesi soci dell’Alleanza Atlantica nel quartier generale di Bruxelles, soci di minoranza europei, questa volta si sono arrabbiati e dopo due ore di ‘Consiglio Atlantico’ decisamente vivace, hanno diffuso un loro comunicato –mai accaduto prima- nel quale hanno affermato che continueranno ad attenersi all’accordo del 1992 sui ‘Cieli aperti’, i voli di reciproco controllo di sicurezza con la Russia. Stiamo parlando di ambasciatori ma è scelta politico strategica con le stellette, quindi un bel No anche militare. Un gesto forte, una rottura con più bersagli.
«Ci rincresce che il governo Usa abbia annunciato la sua intenzione di ritirarsi da Open Skies, anche se condividiamo le sue preoccupazioni circa l’attuazione da parte della Russia delle sue clausole». Un colpo al cerchio, uno alla botte, ma a far rumore è quel primo No alle estrosità politiche non confrontate con chi nella Nato evidentemente si sente padrone. «Open Skies è un elemento cruciale e continueremo a dare attuazione al Trattato, che fornisce un chiaro valore aggiunto alla nostra architettura di controllo degli armamenti convenzionali e alla nostra sicurezza cooperativa. Ribadiamo che questo Trattato rimane in funzione ed è utile».
I ribelli? Italia, Francia, Germania, Belgio, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Svezia.
L’altro bocciato dagli ejuropei ribelli, assieme a Trump , il norvegese Jens Stoltenberg, segretario generale Nato sempre e troppo appiattivo sulle posizioni UIsa. Che si conferma guardiano di Washington. «L’attuazione selettiva da parte della Russia dei suoi obblighi – ha affermato – ha minato il contributo di questo importante Trattato alla sicurezza e alla stabilità nella regione euro-atlantica». Stoltenberg ripete la lezioni giunta da oltre oceano, ma poi cerca di metterci una pezza ricordando che, «gli Usa entro sei mesi potrebbero riconsiderare il loro ritiro qualora la Russia tornasse alla piena osservanza del Trattato». Pezza ad esaltare il buco sottolineato dal segretario generale Nato: sugli interessi strategici e di sicurezza europei, sono gli Usa a decidere, dice Trump.
Secondo un retroscena di Reuters rilanciato da Alberto D’Argento su Repubblica, nel corso del Consiglio atlantico gli ambasciatori europei avrebbero espresso agli Stati Uniti la loro «inquietudine e preoccupazione» per l’annuncio di Trump. La versione diplomatica di concetti e parole usate decisamente più forti. L’ennesima sparata elettorale di un Trump sempre più in difficoltà per la catastrofica gestione della Pandemia, non può coinvolgere addirittura la sicurezza di Stati sovrani amici, di Alleati storici.
Sicurezza e buone maniere. Il timore espresso da Italia, Francia, Germania, Belgio, Finlandia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna e Svezia, e che la Russia potrebbe arrabbiarsi e uscire la trattato, con una minaccia potenziale e diretta sull’Europa confinante