
La tentazione di ignorare l’evidenza dei dati, quelli che descrivono la Gran Bretagna come il paese europeo più colpito dal virus, secondo nel mondo solo agli Stati Uniti, è dettata, lascia intendere il governo, dal fatto che le rilevazioni non sono condotte ovunque con gli stessi. Il problema è che, stando a proiezioni matematiche non ufficiali, il numero delle vittime britanniche potrebbe essere ben oltre la soglia «choc» dei 40mila già annunciata ieri.
Il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, ha ieri annunciato l’estensione fino a ottobre del piano, inizialmente previsto fino a giugno, con cui il governo sostiene fino all’80% lo stipendio dei lavoratori messi in congedo: ad oggi, 7 milioni di persone, per una spesa di circa 14 miliardi di sterline al mese.
Domani entrano in vigore le linee guida che consentiranno a una ristretta categoria di lavoratori, tra cui agricoltori, muratori, camionisti e ricercatori, di ritornare alle proprie attività. A loro, il governo raccomanda, possibilmente, di non utilizzare i mezzi di trasporto pubblico e di mantenere il distanziamento sociale dai colleghi. Confermata fino a fine luglio la chiusura delle strutture ricettive e l’intenzione, seppure non ancora calendarizzata, di introdurre la quarantena obbligatoria per chiunque si recherà Oltremanica dall’estero, con o senza sintomi, e con qualunque mezzo. Previste, tuttavia, condizioni reciproche più flessibili con alcuni Paesi, come per esempio quelle già concordate con la Francia.