
Con 84.600 casi di coronavirus, anche la Germania ha superato per numero di contagi la Cina, che attualmente ne conta 82.432. «Mentre l’Europa, divisa, continua a discutere e litigare sulle misure economiche da adottare per fronteggiare la crisi economica, la pandemia continua, infatti, ad avanzare e a mietere vittime», annota Avvenire. «Eppure, nonostante il momento, Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas rassicura i partner della Nato che nonostante l’emergenza coronavirus la Germania rimarrà fedele al contributo di spesa promesso alla Nato in vista del 2%». Al tempo stesso però la Germania si oppone ai coronabond per aiutare i Paesi della Ue.
«Ma anche negli Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump nelle scorse settimane ha perso tempo ascoltando più i grandi imprenditori che medici ed esperti, la situazione peggiora a vista d’occhio», denuncia il quotidiano cattolico.
Ed è stato stabilito un nuovo record di morti in un giorno per il coronavirus: 1.169 in 24 ore, secondo i dati della Johns Hopkins University. La Grande Mela è la più colpita. Oltre centomila i contagi da Covid-19 nello Stato di New York. Lo ha annunciato il governatore Andrew Cuomo. I casi sono ora 102.863; oltre 14.000 pazienti sono in ospedale e, finora, i morti sono 2.935, 565 in più nelle ultime 24 ore. “È il singolo aumento più grande da quando è cominciata”, ha detto Cuomo.
Rabbia e frustrazione per il fatto che lo Stato debba affidarsi alla Cina per la fornitura di materiale medico: “è incredibile per me che nello stato di New York, negli Stati Uniti d’America, non siamo in grado di produrre questi materiali”, ha detto, riferendosi in particolare a mascherine, guanti, respiratori.
Anthony Fauci, massimo esperto americano di malattie infettive e figura simbolo della task force della Casa Bianca contro il coronavirus, ha detto alla Cnn di non capire perché l’ordine di stare a casa non sia stato dato da tutti gli Stati. “Non voglio entrare negli attriti tra gli ordini federali e i diritti degli Stati ma se si guarda a quello che sta accadendo in questo Paese non capisco perché non lo facciamo”, ha detto. Un messaggio che sembra contrastare con quello del presidente, che ha sempre escluso un lockdown a livello nazionale.
«L’esercito americano aveva previsto all’inizio di febbraio che il coronavirus avrebbe potuto fare fino a 150 mila vittime negli Usa», rivela The Daily Beast citando un documento non classificato preparato il 3 del mese dall’U.S. Army-North. Il documento affermava che per la pandemia potevano morire tra gli 80.000 e i 150.000 americani”. Il sito conferma che il dossier è stato fatto circolare all’interno dell’amministrazione, «ma non è dato sapere se il presidente Trump ne sia stato informato». Strano vero?
«Si diffonde il contagio tra i marinai statunitensi. Eppure il presidente americano non allenta la pressione su Tehran e dispiega i missili Patriot in Iraq». Il Manifesto e Michele Giorgio. «Capitano Crozier, Capitano Crozier» hanno scandito i marinai della USS Roosevelt all’ufficiale che con largo anticipo aveva messo in guardia i comandi militari sui rischi per l’intero equipaggio della portaerei dove, dopo decine di casi positivi, stanno evacuando migliaia di marinai. Ma giovedì Crozier è stato messo alla porta, colpevole lui del virus nella zucca di molti vertici politici Usa
L’infezione corre tra i militari statunitensi. «Ogni giorno nuovi positivi nella Marina fiore all’occhiello degli apparati bellici agli ordini di Donald Trump». Sulle navi, dove i marinai dormono e lavorano insieme in spazi ristretti, il virus si diffonde come un incendio. Ma Trump insegue i suoi nemici politici più del virus. Prima il Golfo. «Le squadre navali che si alternano nelle operazioni nel Golfo, a breve distanza dalle coste iraniane, sono di nuovo in stato di allerta», segnala NenaNews. Poi, sussurri e grida, flotta Usa verso il Venezuela di Maduro, probabilmente non per gli aiuti umanitari chiesti da una popolazione disperata.
Il fascista Bolsonaro che sfida a cazzotti il virus contro il ministro medico. Luiz Henrique Mandetta vuole lasciare l’incarico ma non presenta le dimissioni perché “è medico e ha il senso della missione”, e vuole lasciare a Bolsonaro la responsabilità di “estrometterlo nel bel mezzo di una emergenza sanitaria”. Il ministro-medico denuncia che «il suo lavoro è minato da Bolsonaro e la situazione sanitaria continuerà a peggiorare a causa della diffusione dell’epidemia e del “precario sistema della sanitario in Brasile». Per scandalizzarci di più, https://www.remocontro.it/2020/04/01/fora-bolsonaro-negazionista-che-mette-in-pericolo-la-vita-dei-brasiliani/
Sale l’allarme anche per il Medio Oriente. Fino ad oggi l’epidemia era rimasta confinata all’Iran dove si sono registrati oltre 50.000 casi. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) esorta i governi dell’area ad intervenire per fermare “la preoccupante impennata di casi e di morti legati al coronavirus”. Sull’Iran Joe Biden, sfidante democratico alla Casa Bianca, ha sollecitato un allentamento delle sanzioni americane. «Gli Stati Uniti dovrebbero prendere delle misure per offrire l’aiuto che possiamo alle nazioni più toccate dal virus, tra cui l’Iran». Trump invece invia la flotta.