«Siamo nel pieno di una ‘minaccia grave’ per l’Europa. Dopo la pronta reazione degli organismi comunitari – Commissione, Parlamento e Bce – è la politica degli Stati membri a segnare un ritardo che potrebbe risultare fatale. Macron, ‘La Francia al fianco dell’Italia, basta Ue egoista’
Gli Stati dell’Ue capiscano la minaccia o sarà troppo tardi
È un messaggio preciso e molto duro quello che Sergio Mattarella invia ai governi europei che ancora non hanno capito «la gravità della minaccia per l’Europa» e si appigliano a «vecchi schemi ormai fuori dalla realtà», senza rendersi conto che «la solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse», sottolinea Andrea Colombo sul Manifesto. «Un nuovo messaggio di forte preoccupazione, quello di Sergio Mattarella, al termine di una giornata che ha segnato un altro triste record delle vittime», scrive Angelo Picariello su Avvenire. «Una decisione presa di primo pomeriggio, sull’onda di questo nuovo enorme, tributo che paga il nostro Paese alla pandemia, anche per spingere i cittadini italiani a tenere duro in questo cruciale fine settimana, con i primi segnali di rallentamento dove il contagio è partito».
Nazionalismi che ballano sull’orlo del precipizio
Il presidente, che nel suo messaggio precedente era stato molto severo nei confronti della presidente della Bce Lagarde, stavolta ci tiene a rimarcare che le cose sono cambiate, che la commissione, la Banca e il Parlamento europeo «hanno assunto importanti e positive decisioni». «Non si può ancora dire lo stesso del Consiglio dei capi di governo», la formula diplomatica che Mattarella adopera per prendere di mira i governi che fanno muro in nome del rigore..
Non l’Ue ma gli egoismi degli Stati
Egoismi e sfiducia dei piccoli egoismi in Europa, rischio di negatività in casa rispetto ai risultato della lotta al virus che ancora non appaiono. «Da giorni era palpabile la preoccupazione del Quirinale per una comunicazione che sembra esigere e rimproverare più che riconoscere. Mattarella ha voluto ribaltare quel codice, comunicando ai cittadini un senso di riconoscimento degli sforzi fatti e di partecipazione non solo alla fatica ma anche al dolore di tutti», ancora Colombo.
Coesione nazionale
«Infine, un ulteriore appello alla coesione nazionale su tutti i piani: politico, istituzionale, sociale». Con il presidente che a modo suo precisa, che invocare dialogo e spirito unitario non significa spingere verso un governo di unità nazionale che alcuni sia dall’opposizione che nella maggioranza (i due Matteo) vorrebbero.
Mattarella agli Stati dell’Unione europea
«Sono indispensabili ulteriori iniziative comuni, superando vecchi schemi ormai fuori dalla realtà delle drammatiche condizioni in cui si trova il nostro Continente. Mi auguro che tutti comprendano appieno, prima che sia troppo tardi, la gravità della minaccia per l’Europa. La solidarietà non è soltanto richiesta dai valori dell’Unione ma è anche nel comune interesse».
«Nell’Unione Europea la Banca Centrale e la Commissione, nei giorni scorsi, hanno assunto importanti e positive decisioni finanziarie ed economiche, sostenute dal Parlamento Europeo. Non lo ha ancora fatto il Consiglio dei capi dei governi nazionali. Ci si attende che questo avvenga concretamente nei prossimi giorni».
Macron: ‘Francia al fianco dell’Italia, basta Ue egoista’
«Non voglio un’Europa egoista e divisa», dice il presidente francese, Emmanuel Macron. «Non supereremo questa crisi senza una solidarietà europea forte, a livello sanitario e finanziario. L’Ue, la zona euro, si riducono a un’istituzione monetaria e a un insieme di regole che consentono a ogni Stato di agire per conto suo? O si agisce insieme per finanziare le nostre spese, i nostri bisogni in questa crisi vitale?».
«Al Consiglio europeo di giovedì scorso, dieci Paesi dell’eurozona, rappresentanti il 60% del suo PIL, hanno esplicitamente sostenuto l’idea di “Coronabond”, di una capacità di indebitamento comune, quale che sia il suo nome, oppure di un aumento del bilancio dell’Unione europea per permettere un sostegno reale ai paesi più colpiti da questa crisi».
«Alcuni Paesi, tra cui la Germania – ha continuato Macron nell’intervista a tre quotidiani italiani – hanno espresso le loro reticenze. Abbiamo deciso di continuare questo fondamentale dibattito, al più elevato livello politico, nelle prossime settimane. Non possiamo abbandonare questa battaglia. Preferisco un’Europa che accetti divergenze e dibattiti piuttosto che un’unità di facciata che conduce all’immobilismo».
Se l’Europa può morire, è nel non agire. Come Giuseppe Conte, non voglio un’Europa del minimo comune denominatore. Il momento è storico: la Francia si batterà per un’Europa della solidarietà, della sovranità e dell’avvenire».
Papa Francesco, già prima del dopo per molti è la fame
«In questi giorni, in alcune parti del mondo si sono evidenziate alcune conseguenze della pandemia. Una di queste è la fame. Gente che ha fame perché non può lavorare, perché non aveva un lavoro fisso e per tante circostanze. Si comincia già a vedere il dopo, quello che avverrà più tardi, ma incomincia adesso».