Democratici Usa di nuovo in pista, Trump vinto assieme al virus?
Democratici Usa di nuovo in pista, Trump vinto assieme al virus?

Democratici Usa. L’anziano Joe Biden, “sleepy Joe”, Joe Pisolo detta all’italiana, probabile concorrente di Trump a novembre per la corsa alla Casa Bianca. Ma come voterà Coronavirus? Tutti, democratici e repubblicani, dovranno fare i conti con la pandemia di coronavirus che sta coinvolgendo l’America (il peggio deve ancora arrivare) dopo aver sconvolto gli scenari politici in Asia e in Europa. Trump inadeguato, ci dice Marsonet, e futuro incerto.

Joe Pisolo Biden, detto all’italiana

Nessuno si attendeva che l’anziano Joe Biden, spesso chiamato “sleepy Joe” dai mass media, riuscisse nell’impresa di far tornare in gioco i democratici Usa. In effetti il partito democratico, sino a poche settimane orsono, sembrava in preda a una forte crisi d’identità, spaccato tra i moderati che non avevano un leader forte e i radicali guidati da Bernie Sanders e dalla senatrice Elizabeth Warren.
Poi le primarie hanno determinato una forte scrematura. La Warren è presto uscita di scena mentre il “socialista” Sanders, che è in realtà un socialdemocratico nell’accezione tedesca e scandinava del termine, ha via via visto ridimensionate le sue ambizioni, pur continuando a lottare.
Gli ultimi caucus, che si sono tenuti ieri in Florida, Illinois e Arizona, hanno probabilmente segnato la vittoria definitiva di Biden, che ha battuto Sanders con distacchi davvero notevoli: (62% contro 22% in Florida, 60 contro 35% in Illinois).

Partita politica dentro il virus

Tecnicamente Sanders non è ancora sconfitto e può contare su 856 delegati che sembrano tanti ma, in realtà, non sono sufficienti per la “nomination”, mentre i 1143 delegati di Biden costituiscono una base adeguata a tal fine. Sanders, per ora, sembra intenzionato a proseguire la corsa, ma anche tra i suoi stessi sostenitori sorgono ormai dubbi consistenti.
Il timore è che il suo mancato ritiro finirebbe per favorire Trump e i repubblicani, proprio come accadde quattro anni fa quando Hillary Clinton arrivò indebolita al confronto finale con il tycoon. Il problema è che Sanders giudica Biden troppo moderato, forse senza capire che proprio tale moderazione costituisce il motivo principale del suo successo.
In ogni caso il confronto Trump-Biden per la Casa Bianca è ormai certo, e l’esito non è affatto scontato. L’ex vice-presidente è riuscito a ricostituire in gran parte la coalizione politico-sociale che portò Barack Obama alla presidenza prima dell’era Trump. Un grande ruolo hanno avuto gli afroamericani che l’hanno appoggiato in modo compatto. Mancano in parte i latinos che finora hanno votato Sanders, ma la nuova situazione potrebbe presto cambiare il loro voto.

Una donna come vice, mossa vincente

Da vecchia volpe della politica americana, l’ex vice di Obama ha fatto due mosse intelligenti. Ha invitato Bernie Sanders a desistere e a schierarsi con lui, appellandosi all’unità del partito e alla necessità – comune a tutti i democratici – di sconfiggere Trump. Ma, soprattutto, ha dichiarato di volere una donna come vice-presidente (e sarebbe la prima volta negli Stati Uniti).
Circolano a questo proposito i nomi della senatrice della California Kamala Harris, che con Biden va molto d’accordo, e di Stacey Abrams. Entrambe giovani, la Harris ha padre giamaicano e madre indiana. Abrams è afroamericana e quindi molto appoggiata dalla sua comunità di provenienza che, come già detto, ha fornito un notevole contributo al successo di Biden.
Senza dubbio l’ex vice di Obama, soprattutto con un vice-presidente donna, è in grado creare problemi a Donald Trump, il quale avrebbe di gran lunga preferito avere Bernie Sanders come avversario considerandolo battibile con facilità. E’ comunque interessante osservare che i democratici sembrano ora assai meno deboli di quanto fossero in precedenza, e che la contesa finale per la presidenza appare adesso meno scontata.

Ma come voterà Coronavirus?

Però tutti, democratici e repubblicani, dovranno fare i conti con la pandemia di coronavirus che sta coinvolgendo anche l’America dopo aver sconvolto gli scenari politici in Asia e in Europa. Gli Stati Uniti appaiono impreparati e non mancano a questo riguardo le accuse alla gestione di Donald Trump.
Nel loro ultimo dibattito, svoltosi a porte chiuse in uno studio della CNN, Biden e Sanders hanno molto parlato del sistema sanitario nazionale italiano. Sanders, in particolare, ha sostenuto che solo un sistema centralizzato come il nostro è in grado di affrontare emergenze sanitarie come questa. Biden è stato meno drastico ma non ha escluso che l’America debba dotarsi in futuro di un modello diverso di sanità. Come ovunque, insomma, anche negli Usa la pandemia sta inducendo i politici a ripensare il problema della salute pubblica.

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