Usa 2020, Bernie Sanders vince in New Hampshire, e ancora Buttigieg

Un socialista a Washington?

Bernie Sanders ha vinto le primarie democratiche del New Hampshire. «È l’inizio della fine per Donald Trump – ha dichiarato Sanders davanti ai suoi elettori – Quello che abbiamo fatto insieme qui non è nulla di meno dell’inizio di una rivoluzione politica. Grazie per la vittoria di stasera, adesso vinceremo anche le prossime». Il senatore del Vermont aveva trionfato anche durante le presidenziali del 2016 ma con un vantaggio nettamente più ampio. Oggi lo scarto con il secondo classificato, Pete Buttigieg, è stato di appena il 2%. In ogni caso, la sua vittoria nel New Hampshire, insieme alla forte performance ai caucus dell’Iowa, lo consolida come favorito per la nomination democratica.

Il quasi addio di Joe Biden

L’ex vice presidente Joe Biden ha subito lasciato il New Hampshire, a cercare di tamponare la frana elettorale nella Carolina del Sud. L’ex numero due di Barack Obama sostiene che il suo trampolino di lancio saranno le primarie del Nevada e della Carolina del Sud. «Siamo solo all’inizio» ha poi dichiarato in Carolina dopo le disfatte ai caucus democratici dell’Iowa e le primarie del New Hampshire. «Senza il voto delle comunità afroamericana e ispanica non si va da nessuna parte. E ancora il 99% dei neri non ha potuto votare». Pessimo risultato anche per la senatrice Elizabeth Warren, con Biden senza delegati.

Chi di ritira e chi rilancia

Si ritirano Bennet, Patrick e Yang. Esulta, invece, la senatrice Amy Klobuchar: «Io batterò Donald Trump” ha detto davanti ai suoi supporters. Non vedo l’ora di vincere la nomination», ha concluso Klobuchar. E visto il buon risultato, la senatrice ha deciso di ampliare lo staff della sua campagna elettorale. E il piccolo sindaco si ringalluzzisce. «Siamo qui per restare» ha detto Buttigieg, vincitore nell’Iowa. Poi l’omaggio al vincitore sperando di poterlo battere. «Ammiravo il senatore Sanders quando ero studente al liceo. Oggi lo rispetto molto e mi congratulo con lui per la sua performance». La cattiverie sono solo per Trump, «Il presidente più divisivo della storia americana che ha compromesso la credibilità degli Usa nel mondo». Poi l’ex sindaco di South Bend ha ringraziato il marito Chastin, «L’amore della mia vita che mi tiene con i piedi per terra».

Donald Trump malignamente

Trump, vincitore delle sue primarie contro candidati finti, ha tempo di malignare: «Elizabeth Warren, alle volte chiamata Pocahontas, sta avendo davvero una brutta notte», ha twittato. Quindi non ha nascosto di preferire come avversario Sanders piuttosto che l’indipendente Bloomberg. Nel 2016 Trump incassò proprio qui il primo successo nella corsa per la presidenza, dopo aver perso in Iowa. Nelle elezioni generali, fu però Hillary Clinton a vincere in New Hampshire, stato ora considerato in bilico.

Prossime sfide Nevada e Carolina Sud

Il prossimo appuntamento è con i caucus del Nevada il 22 febbraio, seguito dalle primarie della Carolina del Sud il 29 febbraio. «Un terzo dei delegati dem sarà assegnato al Super Tuesday del prossimo 3 marzo quando entrerà in gioco anche Michael Bloomberg, balzato al terzo posto nei sondaggi nazionali a suon di spot milionari. L’ex sindaco di New York esordirà la prossima settimana sul palco del nono dibattito tra i candidati democratici in programma a Las Vegas il 19 febbraio».

Con Sanders la vetrina radical Usa

Sul palco con Sanders la deputata socialista Alexandria Ocasio-Cortez che lo indica come «quello che ci porta in questo secolo». L’opposto della vetero ideologia, il nuovo, il futuro, la contemporaneità, mentre i moderati sono una retromarcia senza visione. Dal palco Sanders spiega che gli obiettivi sono due: battere Trump e fare entrare un movimento alla Casa bianca. La presidenza degli Usa non è il fine di questa campagna ma un mezzo per cambiare radicalmente il paese, «Magari invece che impiegare i soldi per le armi, come singoli paesi, dovremmo lottare contro il nemico comune che è il cambiamento climatico».

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