
Si scrive 70 ma è come se questa edizione di Sanremo facesse rima con 90, tanta è la paura di non farcela. Amadeus, come direbbe il Funari di Guzzanti, “gna fa”. Tanto che il Festival sta arruolando un esercito di ospiti, comici, nani e ballerine.
Ma andiamo con ordine. Questo non è il Festival del neo direttore di Raiuno Stefano Coletta. Che eroicamente è pronto ad offrire il petto al fuoco delle critiche per scelte non sue.
Questo è il Festival dell’ex direttore, Teresa De Santis. Che dalla sinistra extraparlamentare de Il Manifesto è finita nelle braccia della Lega di Matteo Salvini. Casi della vita…..
Teresa De Santis ha scelto Amadeus, scuderia Lucio Presta. Che sul palco dell’Ariston dispiegherà la sua potenza di fuoco coinvolgendo Roberto Benigni, che forse farà pubblicità al suo Pinocchio dietro compenso, c’è chi dice 300mila euro.
E tra le altre, Antonella Clerici.
Benigni, Clerici. Anch’essi assistiti da Lucio Presta. Una cosa loro, tutta in famiglia.
Famiglia vera, vista la presenza di Giovanna Civitilla, attuale moglie di Amedeo Sebastiani, detto Amadeus. Giovanna Civitilla, ex ragazza de L’Eredità, vestirà per il Festival, e questo è già qualcosa, i panni dell’inviata per La vita in diretta. Che ha già i suoi inviati, tanti, forse troppi. Ma questo è un altro discorso.
Vita in diretta condotta da Lorella Cuccarini. Anche lei, scuderia Lucio Presta.
Se ne è accorta Striscia, lo scorso anno, accendendo inutilmente i riflettori su Salzano e i legami con Chiara Galvagni, ras dell’Ufficio Scritture della Rai.
Quest’anno il tormentone dovrebbe invece essere dedicato a Presta. Forse una pia illusione, visto che Bonolis, in forza a Canale 5, è assistito, anche lui, da Lucio Presta.
E’ giusto che tutto questo accada in una tv pubblica dove anche per una penna bisogna bandire una gara pubblica?
Una tv, la Rai che ha reso personaggi, professionisti come Luciano Rispoli, Alberto Castagna, Piero Angela.
Una tv, la Rai, dove a contare erano i Direttori. La missione. Il prodotto. La professionalità.
Erano i tempi del vituperato monopolio Rai. Sostituito oggi dall’oligopolio degli agenti. Presta, Caschetto, Capecchi.
Di fatto, i nuovi padroni della tv. Con buona pace della politica.