Il 31 gennaio fine incubo Brexit, Johnson festeggia, i conti dopo

Orgoglio e pregiudizio

Ansa – Boris Johnson esulta per l’ok finale del Parlamento britannico alla legge di ratifica dell’accordo sulla Brexit. «Questo significa che il 31 gennaio lasceremo l’Ue e andremo avanti come un Regno Unito», ha dichiarato il premier Tory a tarda sera. Avanti come, resta da vedere.

«Si era pensato che non avremmo mai tagliato il traguardo, ma ce l’abbiamo fatta. Ora possiamo lasciarci alle spalle 3 anni di divisioni e recriminazioni e concentrarci su un futuro esaltante con scuole e ospedali migliori, strade più sicure e opportunità estese a ogni angolo del nostro Paese.

Perché la legge entri in vigore manca solo l’atto dovuto della firma della Regina (Royal Assent), che potrebbe arrivare già oggi segnando la fine di un dibattito durato tre anni, fra accese divisioni sia all’interno di Westminster sia nel Paese. Problemi aperti in Scozia e Irlanda del Nord.

Poi la scontata ratifica dell’Europarlamento. I conti con Bruxelles ancora da saldare saranno la prossima sofferta puntata di una brutta storia gestita quasi per caso (l’interesse elettorale di Cameron) ed una successione di valutazioni superficiali favorite dal nuovo corso Usa.

Brexit, la regina Elisabetta ha firmato il Royal Asset e il Regno il 31 gennaio

La regina ha firmato il Royal Asset, l’accordo per la Brexit negoziato dal premier Boris Johnson che porterà il Regno Unito fuori dall’Europa. Il testo è quindi diventato legge. Con la ratifica, scontata, dall’Europarlamento il 29 gennaio, non c’è ora più nessun ostacolo all’uscita il 31 gennaio. Dal giorno successivo, inizierà il periodo di transizione, fino alla fine del 2020, entro il quale Londra e Bruxelles dovranno negoziare un nuovo accordo commerciale. Quanto al destino lavorativo dei circa 700 impiegati britannici già in servizio alla Commissione europea la Brexit non avrà effetto, né per loro né per lo staff impiegato nelle altre istituzioni europee, almeno per ora.

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