
Il vero atto di guerra Statunitense con l’attacco in terra irachena al generale iraniano Soleimani, ospite. La reazione iraniana a colpi di missile e 80 vittime inventate, per soddisfare la sete di vendetta della popolazione in casa. Ora, pausa militare, e la guerra verbale si sposta su morti purtroppo certe. Il destino spezzato dei 176 passeggeri del Boeing 737 dell’Ukrainian Airlines i cui poveri resti li stanno ancora raccogliendo nei dintorni di Teheran. Ed è guerra dei sospetti tra incidente tecnico (questione ucraina), o incidente di guerra (questione iraniana), l’ipotesi di un missile antiaereo iraniano partito per errore in quella notte di missili molto più potenti in volo verso le basi americane in Iraq.
‘Se si parla di quel povero aereo non si parla di altro’ (pensiero malizioso), ma non si può nemmeno non dare attenzione a quelle povere vittime (pensiero dovuto), e il cane della possibile strumentalizzazione si morte la coda. Secondo un primo rapporto fornito da Teheran, l’aereo aveva raggiunto un’altitudine di 8mila piedi prima di scomparire dai radar. Dopo il decollo, il Boeing 737 si stava dirigendo a ovest quando ha registrato dei problemi ha quindi virato a destra nel tentativo di rientrare ma si è schiantato prima. Nessun messaggio alla torre di controllo prima del disastro. Scatole nere danneggiate nello schianto. L’Iran, intanto, ha invitato i tecnici della Boeing a partecipare alle indagini sull’aereo ucraino precipitato, e l’Organizzazione dell’aviazione civile iraniana ha chiesto alla Svezia, che nel disastro ha perso 10 connazionali, di partecipare alle indagini.
Una delle possibilità su cui si muovono per ora ipotesi e poco altro (attenzione ai ‘mittenti’, Ucraina ovviamente, Stati Uniti e Canada), è che la difesa aerea iraniana potrebbero aver creduto di essere sotto attacco e aver quindi abbattuto l’aereo prima di rendersi conto dell’errore. Teheran parla di scenario ‘senza senso’:
«Numerosi voli nazionali e internazionali contemporaneamente nello spazio aereo iraniano alla stessa altezza e la storia dell’attacco missilistico contro l’aereo non può assolutamente essere esatta».
«Qualcuno può aver fatto un errore dall’altra parte, twitta Donald Trump-, dovranno rilasciare la scatola nera». Trump ha parlato dopo che Newsweek e Cnn avevano riportato il sospetto del Pentagono sul possibile errore iraniano. Categorico invece il primo ministro canadese Justin Trudeau che cita ‘diverse fonti di intelligence’ : «Le prove indicano che l’aereo è stato abbattuto da un missile iraniano terra-aria, -ha detto, concedendo che ciò «potrebbe essere stato non intenzionale».
A Kiev si parla di attacco missilistico, terrorismo, collisione con un drone. O colpa di un Tor, un missile iraniano di fabbricazione russa, che sarebbe la quadratura politica perfetta a compensare il dramma. Gli investigatori ucraini cercano tra macerie annerite e corpi carbonizzati i resti di un missile russo, «uno dei 29 razzi Tor consegnati da Mosca a Teheran nel 2007, per un accordo stretto due anni prima», precisa Michela A.G. Iaccarino sull’ Huffington Post. Rischio montatura in grado di annebbiare tutto. Prove a frenare il presidente ucraino Zelensky che ha chiesto in tv agli ucraini di avere “pazienza”, «il disastro non è una tematica da social media, soggetto di sensazionalismo, teorie della cospirazione». Intanto gran parte della stampa mondiale, tutti noi, siamo costretti ad inseguire un’altra ‘prima pagina’.
Giuliana Sgrena che nell’Iraq di Saddam Hussein è stata sequestrata, liberate e ferita in un blocco di militari Usa (l’agente Sismi Callipari ucciso) rivisita la fake news più clamorosa degli ultimi decenni -l’inesistente presenza di armi di distruzione di massa in Iraq- attribuita universalmente a interessi petroliferi. Fallimento Usa da allora ad oggi. Sintesi estrema dal Manifesto, scopri che il primo partner commerciale dell’Iraq, scopri che l’occupazione degli Stati uniti ha favorito il peggior nemico di Washington, l’Iran. Scopri che la frantumazione del Paese ha spinto molti ex-baathisti a rimpolpare le forze dello Stato islamico. Ora, vedrete che torna l’ipotesi di un Kurdistan indipendente a rompere l’Iraq. «Gli Usa e Israele puntano soprattutto sul Kurdistan iracheno e le sue velleità indipendentiste, tanto che il lancio di missili iraniani sulla base americana di Erbil potrebbe essere una sorta di avvertimento ai curdi». (https://ilmanifesto.it/in-iraq-il-gioco-pericoloso-della-guerra-e-sfuggito-di-mano-a-trump/)