
Da Mattarella un messaggio di speranza e unità: «Il futuro è qui».
Tutti uniti nell’elogio al Presidente, ma Salvini si smarca: «Discorsi melliflui». Conte: «Mattarella traccia la rotta per migliorare il Paese». Zingaretti: «dà speranza e fiducia». Meloni: «Intervento di alto profilo»
‘La retorica del declino’, la chiama Marzio Breda sul Corriere della sera, l’immagine dell’italiano in crisi di autostima. Vero, ‘ma qualcosa sta cambiando’. «È il presidente della Repubblica a cogliere il segnale e a rilanciarlo per dare coraggio alla gente», al Paese silenzioso che non ha mai smesso di darsi da fare. Messaggio quindi per dare coraggio alla gente.
«Fiducia», per la ripartenza di un Paese che ha in sé le risorse per uno scatto. «Cultura della responsabilità», da sviluppare coinvolgendo tutti: partiti, istituzioni, cittadini, imprese. E i fronti estremi della società, «i giovani (sui quali investire per il futuro) e gli anziani (che sono una risorsa e non un peso)», uniti e ‘garanti’di «una speranza ragionevole».
Non detto ma chiaro, il No alla politica ‘fatta di annunci e narrazioni mirabolanti’. Senso civico e solidarietà nel presente confuso e incerto, poi la questione dell’ambiente e contro certe barbarie che passano attraverso i social. Poca politica nel messaggio?
«Il suo saluto augurale era rivolto alle famiglie ed evidentemente non gli era parso il caso di avvilirle riproponendo elementi di un dibattito pubblico di grande confusione e pochezza».
Una tenaglia mediterranea sull’Italia nel 2020, «il suo più grave smacco diplomatico dalla fine della guerra», avverte Franco Venturini. Libia, guerra civile, la decisione di Turchia e Russia di inviare uomini e armi sul campo di battaglia, e l’Italia delle interminabili e spesso stupide liti interne si scopre all’improvviso furi gioco nella partita geopolitica che minaccia i suoi interessi energetici oltre agli anfatizzati flussi migratori.
Italia ingannata. «Rassicurazioni americane tanto altisonanti quanto prive di concreto significato: il «ruolo dirigente» di Obama, poi la «comune cabina di regìa» di Trump. Ipersensibili eravamo invece ad una ingigantita competizione con la Francia (che esiste ed è lecita), con il risultato che noi e i transalpini collaboriamo strettamente per tentare di recuperare il terreno che entrambi, ma noi più di loro, abbiamo perduto».
I rischi della crisi libica (il nostro editoriale di fine anno) oltre l’immediato. (https://www.remocontro.it/2019/12/31/libia-una-nuova-siria-sotto-casa-e-la-politica-a-litigare-sui-migranti/) «Quando verrà l’ora del negoziato, quando i libici sconfitti diventeranno effettivamente tali, sul tavolo della questione lci saranno soltanto le pistole della Russia e della Turchia. Loro (così sperano) decideranno se e come la Libia resterà unita. Loro saranno i primi a mettere le mani su petrolio e gas libici. Loro a decidere chi altri potrà mettersi in fila e avere le briciole. Loro».
Come sarà la scienza del 2020? Traffico su Marte, buchi neri e biologia sintetica, avvertono da ‘Focus’. Invasione su Marte: in luglio il lancio di Mars 2020, della Nasa; sempre nel luglio 2020 è atteso il lancio della missione ExoMars 2020 delle agenzie spaziali europea (Esa) e russa (Roscosmos) con il rover Rosalind Franklin destinato a cercare tracce di vita a due metri di profondità; ancora in luglio gli Emirati Arabi prevedono di lanciare Mars Hope, la loro prima sonda nell’orbita marziana , e in agosto sarà la volta della missione cinese Huoxing-1, che libererà un piccolo rover.
Tante le attese anche in astrofisica e fisica. Event Horizon Telescope finanziata dalla Commissione Europea, punterà a fotografare il buco nero Sagittarius A* al centro della Via Lattea, mentre la sonda europea Gaia si prepara a completare la mappa 3D della Via Lattea. Per le ‘Science della Vita’ la grande sfida è quella della Biologia sintetica che punta a ottenere il primo lievito artificiale il cui Dna è interamente progettato al computer.
Il 2020 anche l’anno degli ‘Humice’: il sogno di rimpiazzare gli organi umani con pezzi di ricambio ‘cresciuti’ negli animali. Il team di Hiromitsu Nakauchi dell’University of Tokyo punta a far crescere tessuti fatti di cellule umane in embrioni di topo e ratto. Il gruppo ha realizzato un ricerca simile quest’anno, usando embrioni di maiale. Questa volta il team nipponico trapianterà gli embrioni ibridi in animali ‘madri surrogate’.
Fra le ricerche più attese, anche quelle che pianificano il rilascio mirato di zanzare geneticamente modificate, per bloccare la diffusione di Dengue e altre malattie infettive. Piccoli test realizzati finora in Indonesia, Vietnam e Brasile hanno ottenuto risultati sorprendenti. Lotta alla malaria, importante, ma anche alle piccole bastarde ‘tigre’ che segnano le nostre estati, non sarebbe male. Piccolo 2020 per noi gente comune delle estati Autan.
Auguri a tutti noi, minacciati da troppe mordaci zanzare.