
Ci risiamo: la nuova Guerra fredda si ritrasferisce nella stratosfera. Oppure, dato che siamo a Natale, e impazzano i film di tutti i generi, tornano i marziani. Che vuol dire? Beh, detto corto e netto, significa che il Presidente Trump è tornato sull’affaire abbastanza peloso delle guerre spaziali, dopo che nel 2018 aveva annunciato la creazione di un’armata americana pronta a combattere nel cosmo. Contro di chi? Tanto per non sbagliare venerdì il presidente Usa ha tagliato il nastro, anche se non sappiamo se ha usato un paio di forbici o qualche laser di ultima generazione, per restare in tema. Insomma, ha inaugurato ufficialmente l’era che sa molto di eroi “Marvel”.
La US Space Force ha visto venerdì sera l’imprimatur ufficiale della Casa Bianca, perché Trump ha voluto dare solennità a un momento particolare: la messa in servizio di un apparato formidabile su cui si specula già da più parti. In ballo ci sono Aree 51, corsa all’accecamento dei satelliti, armi a caduta libera e ad altissima precisione e sussurri e grida relativi alla cosiddetta “ingegneria inversa”. “Lo spazio è il nuovo dominio mondiale di combattimento in guerra”, ha detto Trump durante la cerimonia della firma relativa alla National Defense Authorization alla base di Andrews vicino Washington. “Le gravi minacce alla nostra sicurezza Nazionale , impongono la superiorità americana nello spazio”.
La creazione delle forze spaziali fa parte di un complessivo piano di riordino della Difesa che costerà un trilione e mezzo di dollari. Non si tratta certo di noccioline e se l’Amministrazione Trump, così “risparmiosa” in altri campi, vuole spendere tutti questi soldi significa che dietro ci deve essere una qualche emergenza di sicurezza. Certo, i concorrenti cominciano a muoversi decisi verso quello che una volta si chiamava “spazio-ultima frontiera”. Ma il concetto di fondo è che un tale investimento comporta studi nella tecnologia satellitare, ottica e meccanica tra le più avanzate e la necessità di battere sul nascere le ambizioni dei tradizionali competitor come la Russia o di quelli nuovi come la Cina.
Su questa riflessione sembrano tutti più o meno d’accordo, anche se l’entità della spesa è tale che qualcuno sussurra ci possano essere altre motivazioni. E qui rientriamo nel fantapolitico, anzi, nel fantascientifico già da un pezzo circolano spifferi di corridoio su un’intesa spaziale tra Washington e Mosca per fronteggiare presunte “minacce esterne”. E inutile girarci intorno, stiamo parlando di alieni e di tutta la sterminata letteratura e filmografia sugli Ufo. Siamo soli? Questo non lo sappiamo. Anche se a un recente dibattito promosso a livello governativo negli Stati Uniti, alcuni esperti hanno detto che “ci può essere di tutto la fuori”.
Certo, non sarebbe il massimo della vita aver cercato così pervicacemente gli alieni per poi fare la fine degli aztechi invasi dagli spagnoli di Cortéz o dei pellerossa, chiusi nelle riserve dalle giacche azzurre. In effetti, negli ultimi anni si sono intensificati gli avvistamenti di oggetti non identificati che solcano i nostri cieli a velocità pazzesche (fino a 50.000 km/h). Roba da matti, o da visionari creduloni o, aggiungiamo noi, da fortunati testimoni che, all’improvviso, hanno visto volare sulle loro teste oggetti dalle forme più strane . E’ dal 1947, cioè dal tempo del famoso incidente di Roswell, che gli Stati Uniti sono diventati terreno privilegiato di caccia da parte dei dischi volanti.
Gli esperti dell’aviazione americana, a mezza voce, sostengono che tali apparizioni si sono ripetute frequentemente nei pressi di siti nucleari, ingenerando per più volte allarmi rossi. E i russi? Anche loro hanno avuto il loro scontro con gli Ufo, a Kapustin Yar, presso cui si sarebbe svolto un combattimento aereo tra un Ufo e un Mig 17. Quando poi dichiarazioni relative agli Ufo e alla loro esistenza vengono attribuite a personalità di primo livello, allora, obiettivamente, la faccenda si fa più seria. Tra questi ricordiamo, Bill e Hillary Clinton, il Capo di Gabinetto della Casa Bianca John Podesta e il Ministro della Difesa Canadese Paul Hellyer.
A tutti questi discorsi mancano alcuni tasselli importanti, il primo è che anche il Presidente francese Macron ha voluto creare una sua Armata dello spazio, rafforzando i sospetti di chi vede dietro tali scelte scenari che potrebbero condurre a realtà impreviste. C’entra il fatto che la Cina si sia data una mossa in questo senso? Probabilmente sì, anche perché Pechino ha scelto di programmare la sua avventura spaziale puntando immediatamente sul lato nascosto della luna. Cioè quella faccia dove, secondo alcuni analisti, si troverebbero addirittura installazioni mastodontiche (bunker, torri di lancio, antenne ) messe là da qualcuno per tenere sotto controllo la Terra.
Lo diciamo tra il serio e il faceto. Questa storia di guerre spaziali comincia a sollevare più di un nervosismo e più di un interrogativo. Chi sono i veri nemici? E quelli presunti?