Usa da guerre stellari contro il gas russo e crimini di guerra israeliani

Usa alla Trump, cose dell’altro mondo

Ufficialmente sotto accusa, impeachment, ma in partenza per le vacanze di fine anno in Florida, Trump spara decisioni a raffica, botti di fine anno a far paura a mezzo mondo e anche agli extraterrestri, se ci sono. Gli Usa istituiscono le ‘forze spaziali’, firmano sanzioni contro il gasdotto russo-tedesco, e contestano la decisione della Corte Penale Internazionale dell’Aia di aprire un’inchiesta “per crimini di guerra” commessi nei territori palestinesi occupati da Israele.

Guerre stellari e marines dello spazio

Forze spaziali, sesta branca delle forze armate statunitensi accanto ad esercito (Army), marina (Navy), aeronautica (Air Force), Marina e Guardia Costiera. La nuova ‘armata spaziale americana’ nasce con il National Defense Authorization Act che decide un budget annuale di ben 738 miliardi di dollari. «Mantenere il predominio americano nello spazio è ora la missione delle forze spaziali degli Stati Uniti», l’imperativo del segretario alla Difesa Usa, Mark Esper. I ‘marine’ dello spazio sotto l’ombrello dell’Air Force, circa 16.000 uomini, pochi ma tecnologici, precisa il segretario per l’Air Force Barbara Barrett. Il capo delle forze spaziali sarà il generale alla guida dello SpaceCom, Jay Raymond.

Sanzioni contro il gasdotto russo tedesco

Il presidente Usa ha poi deciso sanzioni contro i costruttori del gasdotto russo-tedesco Nord Stream 2. Per Washington, accrescerebbe la dipendenza energetica dell’Europa dalla Russia mentre Ue e Berlino denunciano l’ingerenza e dicono ‘affari nostri’. Nel mirino Usa, le società coinvolte nel progetto da 11 miliardi per fornire circa 55 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno in Germania passando sotto il Mar Baltico e bypassando i Paesi di Visegard, gli Stati baltici e l’Ucraina. Il pezzo d’Europa più ‘americano’ tra tutti. Le sanzioni Usa prevedono anche la revoca dei visti alla svizzera Allseas, a contratto della russa Gazprom per costruire la parte offshore. La Camera di commercio russo-tedesca ha sollecitato misure di ritorsione contro gli Stati Uniti.

Impunità israeliana in Palestina

Il tribunale internazionale dell’Aia indagherà Israele per crimini di guerra commessi nei ‘Territori palestinesi occupati. Per la capo procuratrice Fatou Bensouda, ci sono «Basi ragionevoli per procedere. Crimini di guerra che vengono o sono stati commessi in Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza». «Ci opponiamo con forza a questa e ad ogni altra azione che cerca di prendere di mira Israele ingiustamente», dichiara il segretario di Stato Mike Pompeo in una nota, anticipando addirittura le reazioni israeliane. «La Corte ha giurisdizione solo su denunce mosse da Stati sovrani. Non esiste uno Stato palestinese», afferma Netanyahu, tralasciando il riconoscimento dello Stato palestinese (anche se illegittimamente occupato) da parte di mezzo mondo.

Palestina, «Un passo dovuto da tempo»

Dal 2015, dall’ingresso nella Corte dell’Aia della Palestina, la raccolta di prove sui crimini commessi da Israele: confische di terre, demolizioni di case, arresti in ‘detenzione amministrativa’ (senza processo né accuse ufficiali), costruzione di colonie e trasferimento della propria popolazione in territorio occupato secondo il diritto internazionale, oltre a migliaia di vittime civile durante le offensive militari contro la Striscia di Gaza. Nel 2005 la sentenza della Corte penale internazionale che condannava la costruzione del muro di separazione da parte di Israele in territorio palestinese, ordinando di smantellarlo. Ma il muro è ancora al suo posto. Ora il problema della ‘giurisdizione’ perché Israele, ma soprattutto gli Stati Uniti, non sono membri della Corte penale internazionale. E gli Stati Uniti, oltre a non aver accettato un Tribunale internazionale che potesse chiamarli a giudizio, dicono no alla sola idea di processare Israele.

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