Trema la costa albanese, Durazzo colata di cemento sull’Adriatico

Trema la costa albanese, Durazzo conta le vittime

ANSA – Terremoto in Albania, 23 i morti accertati finora, 600 i feriti. Ma con il passare delle ore continua a salire il bilancio. Una scossa di magnitudo 6,2 ha colpito la costa settentrionale, vicino Durazzo, la città con più vittime e dove due hotel sono crollati, alle 3:54 di martedì. Il sisma è stato avvertito fino in Puglia e Basilicata. Si scava ancora tra le macerie, si temono decine di vittime tra i dispersi.

L’Adriatico che si restringe

La sequenza sismica ha interessato tutta la penisola balcanica, sino in Bosnia, a una settantina di chilometri da Sarajevo. La placca africana che spinge su quella euroasitica e la due sponde dell’Adriatico che si avvicinano. Già lo scorso 21 settembre l’Albania aveva subito un terremoto da 5.8 gradi, ma quello della notte scorsa è l’evento sismico peggiore dal 1979, quando, sempre nella stessa regione, una scossa da 6.9 gradi causò 136 vittime e oltre mille feriti. A Durazzo a crollar sono stati diversi edifici, tra cui due alberghi (il Vila Palma in centro e un altro a ridosso della spiaggia) e un grattacielo di diciotto piani. La città costiera, negli ultimi anni, ha vissuto un vero e proprio boom turistico. Edilizia selvaggia, speculativa e banditesca.

Terremoto e costruzioni di carta

«Benvenuti nella repubblica delle betoniere». Si concede il lusso del sarcasmo Mirela Jorgo, avvocata e attivista in prima fila contro la speculazione edilizia a Durazzo, la città più devastata dal sisma.

La cronaca sul posto di Alessandra Briganti sul Manifesto. È lei, Mirela Jorgo, ad aver condotto la battaglia legale contro la “Veliera”, il controverso progetto urbanistico del valore di 4.6 milioni di euro presentato nell’aprile 2016 dal comune di Durazzo. «Un progetto che a parole doveva riqualificare un’area di 12mila metri quadri di fronte al porto della città ma che aveva incontrato sin dall’inizio la forte opposizione di attivisti, archeologi e geologi albanesi. Inutilmente».
«Durante i lavori iniziati nel novembre 2017, erano stati rinvenuti dei reperti archeologici murali e cimiteriali vicino alla Torre Veneziana, il castello della città. Ora quei reperti rischiano di andare perduti sotto la colata di cemento voluta dai Signori dell’abusivismo edilizio. Una vera e propria piaga che sta deturpando il territorio albanese da Durazzo a Tirana, da Fier a Valona».

Repubblica delle betoniere

Dati dell’Istituto di statistica albanese: nel solo 2017 in Albania sono stati rilasciati 819 permessi edili, di cui 105 solo a Durazzo che si piazza al terzo posto dopo Tirana e Fier. Un aumento dell’88,3% rispetto all’anno precedente. E poi c’è chi costruisce fregandosene dei permessi. La piaga dell’abusivismo edilizio denunciata lo scorso anno persino del Fondo monetario internazionale che di solito bada al sodo del soldo. Ma proprio per i soldi, ‘analisi costi/benefici che tenesse conto anche del debito pubblico’. Soldi che qualcuno li fa, ma senza pagare pegno (e opere urbanistiche e altro) alla cosa pubblica

Durazzo, parco giochi per turisti

«Hanno trasformato la zona costiera in un parco giochi per turisti, devastata dai resort e dalle abitazioni costruiti fin sopra la scogliera che affaccia sull’Adriatico», denuncia Mirela Jorgo. Per non parlare del come hanno costruito. Dal 2014 al 2017 Durazzo ha ricevuto oltre 22,4 milioni di euro per realizzare 29 progetti di ‘riqualificazione urbana’, che oggi si presenta al mondo con crolli difficili da spiegare e tutti quei morti. i suoi Di questi la Veliera è divenuto quello più simbolico per l’arroganza della speculazione che non si arresta nemmeno di fronte al patrimonio culturale della città.

Narco investimenti immobiliari

Scelte politiche contestabili e più che legittimi sospetti di corruzione e complicità familistiche di clan o di partito. «Scelte dietro cui si celano non solo gli appetiti degli immobiliaristi, ma soprattutto il riciclaggio di denaro sporco della criminalità organizzata che in questi anni ha aumentato a dismisura il suo peso all’interno del Paese, spesso in combutta con la classe dirigente». Amara l’avvocata ecologista, ma voce utile per capire. «Qui li puoi vedere bene i due volti dell’Albania, quella della speculazione edilizia dei potenti e quella delle persone comuni che vivono con duecento euro al mese».

AVEVAMO DETTO

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