Donna omosessuale e verde. L’immagine più significativa delle elezioni per il sindaco della capitale colombiana Bogotà di domenica scorsa, quella che ritrae la vincitrice Claudia Lopez, neo sindaco, abbracciare e baciare la sua compagna Angelica Lozano. Per la prima volta una donna, dichiaratamente omosessuale, vince e si appresta a governare una delle maggiori città latinoamericane. Un cambiamento che come ha dichiarato alla stampa l’attivista e sostenitrice della neo sindaca, Raquel Sofia Amaya, rappresenta «un fatto che cambia la visione della città. Quando le donne governano, le società si trasformano».
Claudia Lopez, 49 anni, di famiglia operaia, ex giornalista, già senatrice e candidata vicepresidente, appartiene ad Alianza Verde, un raggruppamento nato nel 2009 dove sono confluiti altre formazioni di sinistra, movimenti sociali, ecologisti, animalisti e anche alcuni fuoriusciti di Union Patriottica. La sua è stata una vittoria ottenuta con il 35% dei voti (oltre un milione di preferenze) contro il suo avversario di centrodestra del partito al potere, Centro democratico, Carlos Fernando Galan che si è fermato al 32%. La Lopez ha staccato anche l’altro candidato di sinistra Hollman Morris (Unione Patriottica) e il conservatore Miguel Uribe.
Nonostante in Colombia oggi sembrano essere seriamente in pericolo gli accordi di pace del 2016 con la storica guerriglia delle Farc, raggiunti dall’ex presidente Manuel Santos, e sebbene il paese sia governato da un uomo di destra come Ivan Duque (i cui candidati non sono riusciti a conquistare la seconda città del paese Medellin dove ha prevalso l’indipendente Daniel Quintero o a Cali in cui ha vinto il centrista, Jorge Ivan Ospina), Bogotà sembra inserirsi in diversi movimenti di rinnovamento che stanno scuotendo il continente. Cile, Argentina, Ecuador hanno mostrato la faccia della violenza di piazza ma anche l’aspirazione al superamento delle fortissime diseguaglianze sociali.
Elementi che si ritrovano anche nel programma della neo sindaca verde. Innanzitutto la lotta alla corruzione (Claudia Lopez è stata artefice di numerose inchieste sulla “parapolitica”, l’appoggio che diversi candidati conservatori hanno ottenuto dalle organizzazioni paramilitari), le possibilità d’istruzione gratuita per i più poveri, il contrasto al lavoro minorile il miglioramento della condizione delle donne. Ma sicuramente i temi ecologisti costituiscono gran parte del suo patrimonio ideale, in un paese con la maggiore biodiversità del pianeta ma in cui molte aeree sono però a rischio e chiedono interventi urgenti. La Lopez si è concentrata su un’idea verde di gestione cittadina, a partire dalla volontà di istituire una rete metropolitana di trasporto, per diminuire l’inquinamento, fino alla protezione del principale polmone verde della città come la riserva di Van der Hammen.