
La sola certezza, il dove e il quando. Dubbi su cosa sia accaduto, paura per le conseguenza dell’esplosione nucleare ormai certa. L’esplosione l’8 agosto nel sito militare di Archangelsk, nella Russia sub artica. A Severodvinsk, la città più vicina, è allarme radioattività. Paura legittima verso il panico. Ieri mattina l’Amministrazione per il controllo ambientale russo ha confermato che i sistemi automatizzati di monitoraggio delle radiazioni in 6 degli 8 quartieri di Severodvinsk hanno registrato un livello di radioattività 16 volte maggiore rispetto ai valori normali.
«Sono le prime notizie che i 180 mila cittadini di Severodvinsk ricevono sulla situazione del tasso di radioattività dell’aria da parte della autorità centrali dopo cinque lunghi giorni», denuncia Yurii Colombo da Mosca. Silenzi un po’ troppo ‘sovietici’, e versioni ufficiali da vergogna. I dati di ieri confermano quanto denunciato da Greenpeace Russia sin dall’8 agosto, quando il ministero della Difesa si era limitato a dire che 7 persone (tra cui sembra 5 scienziati) erano rimaste uccise nella regione di Archangelsk a causa di un’esplosione durante i test su un reattore nucleare. Quasi un tragico ma ‘banale’ incidente sul lavoro, durante i test su un razzo ‘con una fonte di energia a radio isotopi’. Un razzo a spinta nucleare, sembra di capire.
«Tra la popolazione locale la notizia dell’evacuazione ha creato panico: molte famiglie nel timore che si possa ripetere la tragedia di Cernobyl stanno abbandonando le loro case trasferendosi da parenti in altre province. E sembra che i loro timori non siano campati in aria», riferisce il Manifesto. Con Colombo che aggiunge dettagli: «Già oggi all’alba, secondo quanto informa l’agenzia di stampa Belomorkanal, i residenti del villaggio di Nenoks, località adiacente al sito in cui è avvenuta l’esplosione, verranno evacuati con un treno speciale. La notizia è stata confermata con messaggi sui social network. I residenti raccontano di essere stati avvertiti dalle autorità militari che oggi alle cinque del mattino dovranno essere pronti ad abbandonare le loro case».
Il giornale locale Dvina Segodnya riporta che una decina di medici arrivati da Mosca sarebbero operativi nella zona contaminata dalla notte scorsa. Sempre fonti giornalistiche, i medici sarebbero operativi nella zona di Shchukinskaya, dove si trovano centri medici per lo studio delle malattie oncologiche. La girandola di indiscrezioni che si accavallano, ha spinto il Cremlino a intervenire con un appello alla popolazione a tenere i nervi saldi e ad avere fiducia nelle versioni fornite dalle autorità. Il portavoce ufficiale del presidente Putin, ha dichiarato che «l’organizzazione che ha condotto i test ha già spiegato le cause dell’incidente che con nostro grande rammarico ha portato alla morte eroica di alcuni nostri concittadini».
Morti ancora da seppellire e popolazione da soccorrere, ma la strumentalità politica corre più veloce del ritegno. Donald Trump ha diffuso un messaggio in cui afferma che «gli Stati Uniti hanno molte informazioni sul test nucleare fallito in Russia». Secondo il presidente, gli Usa disporrebbero di tecnologie simili «seppur molto più avanzate». Il New York Times conferma la inopportuna smargiassata sostenendo che quanto avvenuto in Russia sarebbe stato effettivamente un test fallito su un missile da crociera a propulsione nucleare in un sito dove vengono regolarmente effettuati collaudi di missili balistici intercontinentali. Ed è subito gara Mosca Washington anche sui missili intercontinentali a propulsione nucleare.
La chiamano geopolitica. Trump, con ‘i miei razzi sono migliori dei tuoi’. Da Mosca Peskov (Putin preferisce l’ombra) rimbecca: «Nel corso dell’ultimo anno, ci sono state diverse dichiarazioni di funzionari statunitensi, tra cui alcuni militari, in cui si affermava che programmi di ricerca simili sono stati condotti negli Stati Uniti. E sarebbe strano se un Paese, una potenza mondiale che spende per la difesa più denaro più di tutti gli altri Paesi del mondo, non fosse impegnata in tali progetti», ha detto Peskov , che poi cede alla vanteria spaccona: «Il nostro presidente ha ripetutamente affermato che gli sviluppi russi in questo settore sono molto più avanzati di quelli di altri Paesi», ha detto Peskov. A noi convince di più Yurii Colombo che annota, «Un’affermazione piuttosto bizzarra, visto l’incidente nucleare dell’8 agosto è solo l’ultimo di una serie di cui si ha notizia, tutti avvenuti negli ultimi mesi in Russia».