
‘Narcotica’, trafficanti tra Colombia, Albania e Calabria
Narcotica è un viaggio sulle rotte del narcotraffico, racconto in cinque puntate prodotto dal Tg3 e da Rai3. Una inchiesta condotta in zone proibite dove regnano corruzione e violenza, il cui controllo è conteso dai cartelli del narcotraffico, gruppi di guerriglieri, paramilitari, gruppi non riconosciuti di polizia autocostituita. Dalla Colombia al Messico fino alla Calabria.
Il procuratore Nicola Gratteri e i suoi uomini accompagnano i telespettatori in questo viaggio con il racconto delle indagini che hanno svelato gli affari della ‘ndrangheta” con i narcotrafficanti sud americani.
La prima puntata, mercoledì 17 luglio in seconda serata, parte dai campi di papavero da oppio del Messico, terzo produttore al mondo di eroina e uno dei paesi più violenti del pianeta con i 33.341 omicidi commessi nel 2018 (oltre 91 al giorno).
Viaggio in un territorio senza regole tra le milizie di Filo de Caballos (comunidad mexicana volcada en la siembra de la amapola), un piccolo villaggio roccaforte della polizia comunitaria di Guerrero che combatte una guerra feroce contro il cartello del sud. Una guerra che dura da anni e che ha bisogno dell’oppio per sostenersi, da un lato come dall’altro.
Dal Messico all’Italia con l’intreccio sorprendente delle storie parallele della religiosità opportunistica della ‘ndrangheta’ che venera la madonna di Polsi (Il santuario del comune di San Luca, in una vallata nel cuore dell’Aspromonte), con quella primordiale dei messicani e del culto pagano della Santa Muerte, “protettrice dei pistoleros”.
Un viaggio sulle note della musica della ndrangheta composta per celebrare i latitanti e quella dei narcocorridos che a Culiacan, cantano le gesta di ‘El Chapo Guzman’, il più celebre e spietato dei narcotrafficanti messicani.
I campi di coca i laboratori nascosti nella selva colombiana dove si produce il 70 per cento di tutta la coca nel mondo. Le storie di ragazzini di 13 anni che si bruciano la vita e si spaccano la schiena per riempire sacchi di 70 chili di foglie di coca pagati pochi pesos, che fruttano cifre da capogiro ai gruppi criminali. E la storia e del prete che cerca di portarli via da quei territori.
Fino ai campi di marijuana in Albania dove è cresciuta la mafia emergente che sta assumendo il controllo esclusivo del traffico di eroina e cocaina sulla rotta dei Balcani come dei principali porti del nord Europa dove arrivano i carichi dal Sudamerica.
Valerio Cataldi, inviato Rai, ci porta per la prima volta nel cuore di Guerrero, Stato poverissimo e turbolento del Messico sud occidentale, snodo del grande traffico di cocaina e eroina destinate al mercato statunitense ed europeo. Un reportage in presa diretta, con pochi commenti dell’autore con la collaborazione della collega Raffaella Pusceddu.
Racconto di chi, senza l’aiuto dello Stato, si organizza per combattere la guerra al Cartello del Sur. Valerio Cataldi ci racconta quello delle milizie di Filo de Caballos, un piccolo villaggio di Guerrero, Ma davano fastidio. Sono stati accusati di collusione, pericolosi politicamente. Bel giornalismo. Grazie Valerio.
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